Oggi Nikola Kalinic rispenderà alle domande dei giornalisti nella conferenza di presentazione che inizierà alle ore 12.30. Come sempre Tuttoasroma seguirà l’evento in diretta testuale con contributi video:
DE SANCTIS “Benvenuti, presentiamo Kalinic. Lo abbiamo scelto perché sa interpretare il ruolo in tutte le sue forme, ha avuto esperienza in Italia e ci potrà dare una grande mano. Non avrà necessità di ambientamento e siamo convinti di aver rinforzato la squadra anche in questo settore”.
Cos’è successo con Bianda? Sembrava vicinissimo al ritorno in Francia…
Innanzitutto siamo soddisfatti di quello che è successo nel mercato, se consideriamo i ragazzi che sono usciti dalla Primavera, a cui abbiamo dato la possibilità di andarsi a costruire una carriera il più importante possibile. Per quello che riguarda il caso particolare di William (Bianda, ndr), abbiamo convenuto che la cosa migliore per lui fosse di rimanere un altro anno alla Roma per migliorarsi e per continuare a crescere, anche in considerazione della problematica che ha avuto a fine luglio nell’amichevole con il Rieti. Non ci sembrava il caso di esporlo a dei rischi, non avendolo più sotto il nostro controllo e il nostro occhio. Contiamo assolutamente di migliorarlo. Era assolutamente convinto e felice di rimanere alla Roma e sarà un ottimo rinforzo per la primavera, con una finestra in prima squadra, perché il ragazzo è di valore.
Avete il rimpianto di aver perso Cangiano?
E’ stato un sacrificio, la direzione che è stata presa nel settore giovanile è quella di fare in modo che i ragazzi che iniziano un percorso possano mantenere un livello alto anche con un nuovo parametro di stipendi. Quando ci sono ambizioni che superano quei parametri, la Roma non farà più un certo tipo di trattativa. Già i nostri parametri per la primavera sono molto alti. Ho verificato che avere giovani con contratti economici molto alti crea un problema nella collocazione post settore giovanile. Possiamo porre rimedio circoscrivendo nuovi parametri alti, ma daremo la possibilità ai giovani di mettersi in mostra, con gli altri siamo disponibili a trovare una collocazione che soddisfi sia il calciatore che la Roma.
Riccardi è mai stato vicino alla Juventus?
Mai abbiamo pensato di privarci di Riccardi, Celar e Calafiori. La Roma, se ha nel proprio settore giovanile prospetti importanti, li tiene e gli fa fare il percorso giusto con nuovi parametri di crescita. Abbiamo avuto nel settore giovanile romani e romanisti, ora si è un po’ globalizzato, ma il concetto che rimane è chiarissimo: chi vuole rimanere, chi rivendica il diritto di essere romano e romanista deve dimostrarlo con i fatti. Sono concetti culturali rigorosi del nuovo settore giovanile.
Il tuo nome è stato fatto a ferragosto e sei arrivato alla fine del mercato. Hai temuto potesse saltare? “Sì, era l’ultimo giorno, ma la fortuna è che adesso sono qui. Sono molto contento di essere qui”.
Ti senti un giocatore di personalità? La Roma ti ha scelto anche per questo? “Sì, io ho giocato in Serie A a Firenze, sono tanti i giocatori importanti alla Roma, come Dzeko. Negli ultimi quattro anni ha sempre giocato, io posso fare bene, ma vediamo”.
Dzeko ha giocato una media di 45 partite a stagione. Ha pesato sulla tua scelta? Ci hai parlato? “Vediamo, lui gioca sempre ed è un grande attaccante. Vediamo il mister se giocherà con una o due punte, vediamo. Ho parlato con Dzeko tutti i giorni, mi ha convinto anche lui”.
Sei sempre stato abituato a giocare punta centrale. Con un altro centravanti riusciresti ad interagire bene? Hai fatto fatica nell’Atletico Madrid per il gioco? “Sì, anche alla Fiorentina giocavo a sinistra quando c’era Paulo Sousa. Tutti i ruoli d’attacco vanno bene, ho fatto molte partite ad una punta, ma vanno bene anche due. Anche all’Atletico giocavamo con una punta, il Cholo è un allenatore italiano, lavora sulla tattica e sul contropiede. Per me è stata una buona esperienza lavorare con lui”.
Vedi delle similitudini tra Sousa e Fonseca? Come puoi migliorare?
Conosco bene Fonseca, ha lavorato allo Shakhtar mentre anche io ero in Ucraina. E’ molto simile il gioco, con palla e possesso. Mi piace giocare così, vediamo.
Sei stato vicino alla Roma in passato? Hai sentito Fonseca?
“Non lo so se sono stato vicino. Non ho parlato prima con Fonseca, adesso ci parlo”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – R. Molinari