Da Giuseppe Conte per ottenere il riconoscimento a Roma Capitale e nuovi fondi per la città. Da Vincenzo Spadafora, invece, per sbloccare i cantieri per il restyling dei principali impianti sportivi dell’Urbe. Virginia Raggi ha aperto un nuovo canale diretto con il governo per rilanciare la sua azione. Infatti la sindaca e l’assessore Daniele Frongia hanno chiesto un incontro urgente con il neoministro dello Sport, anche lui grillino, per velocizzare opere con le quali Roma vuole rilanciarsi anche a livello internazionale per ospitare i grandi eventi.
Sul tavolo c’è innanzitutto la copertura per il centrale del Foro italico, valore 15 milioni di euro. Poi le nuove tribune dell’Olimpico in vista dei prossimi Europei, con una manutenzione che vale altri 15 milioni di euro. I quindici playground da realizzare in periferia e il contenzioso per la pessima gestione del Flaminio, che non a caso in Campidoglio vogliono ristrutturare.
E alla base del nervosismo in Campidoglio i nuovi scenari politici – con i 5 stelle sempre più freddi verso i desiderata della sindaca e il Pd restio ad aiutarla – e lo scontro in atto tra il Coni di Giovanni Malagò, che rivendica l’indipendenza del settore, e Sport e Salute di Rocco Sabelli, la Spa voluta ostinatamente dall’ex sottosegretario Giorgetti per ridurre il peso e il perimetro d’azione del comitato olimpico. Senza contare che Sport e Servizi, inglobando l’ex Coni Servizi, è il soggetto attuatore di queste opere.
Roma, almeno sul fronte sportivo, teme di rischiare strozzata. Il vertice si sarebbe dovuto tenere già nella giornata di oggi, ma è saltato soltanto per le esigenze legate alla nascita del nuovo governo, sul quale la sindaca confida molto. Ma sia la Raggi sia Frongia vorrebbero incontrare Spadafora entro questa settimana, perché sul piatto ci sono cantieri molto importanti, vuoi perché propedeutici a mantenere grandi eventi nella Capitale, vuoi perché utili a rilanciare aree degradate della città. Non a caso il primo cittadino avrebbe già parlato con Sabelli e Malagò, chiedendo lumi sulla situazione e garantendo la totale e neutralità del Comune.
Le maggiori preoccupazioni riguardano i lavori per la costruzione della copertura mobile del campo centrale del Foro Italico, che l’Atp, l’associazione mondiali dei tennisti, ha imposto agli italiani per mantenere gli Internazionali nel circuito Atp World Tour Masters 1000, che raggruppa i 9 tornei più prestigiosi dopo i 4 del Grande slam e le Atp Finals. Sport e Salute, come soggetto promotore, deve sia finanziare l’opera (che ha un importo di 15 milioni di euro) sia lanciare il bando per la progettazione. Ma per sbloccare l’iter serve un protocollo tra ministeri competenti, Regione, Comune e Sport Servizi, che la situazione attuale non consente al momento.
Gli stessi attori sono presenti nella querelle sul progetto di restyling dell’Olimpico, che ospiterà alcune partite dell’Europeo di calcio itinerante del 2020, con Raggi che in passato ha rivendicato la designazione di Roma come un successo personale. Ad agosto la giunta, anche con una variante urbanistica, ha approvato una serie di interventi che spaziano dalla creazione di nuovi ristoranti sulle tribune Monte Mario e Tevere, all’allestimento di saloncini set box, maggiori postazioni per disabili e più bagni, seguendo gli standard imposti dalla Uefa per tenere le principali competizioni.
Senza contare che parliamo di interventi che a Roma non si vedevano dal 2008, anno della finale di Champions league dove il Barcellona di Messi battè il Manchester United. Anche su questo fronte a realizzare il restyling deve essere Sport e Salute, che ha il compito di finanziare l’operazione e lanciare le gare.
IL CONTENZIOSO – C’è poi il capitolo della ristrutturazione dello stadio Flaminio, impianto che – fallita l’ipotesi di farne la casa del rugby capitolino – vive in preda al massimo degrado. Il Comune sta ultimando con il polo di conservazione della Sapienza un progetto che sia da volano per riqualificare l’intero quadrante. Anche se con un contributo dall’Istituto per il credito sportivo e da Cassa depositi e prestiti, sarà il Campidoglio ad accollarsi le spese.
E in quest’ottica potrebbero tornare utili i 5 milioni di euro che il Comune ha chiesto come risarcimento a Coni Servizi per la pessima gestione fatta dello stadio negli anni scorsi. Soldi che – ragionano dal Campidoglio – si potrebbero sbloccare prima se si archiviasse la querelle nata con Sport e salute e l’ente avesse il potere di trattare su una transazione.
In ultimo, ma non meno importante, c’è il progetto Playground, con il quale il Coni, su input del Comune, deve costruire 15 campi sportivi aperti alla cittadinanza in altrettanti 15 Municipi. Finora ne sono stati inaugurati 4.
FONTE: Il Messaggero – F. Pacifico