Sostengono, coloro che hanno una Lupa tatuata sul cuore, che la frase più bella al mondo non sia “Ti amo” ma “Roma in vantaggio”. Questo perché, dicono, non c’è nulla di più bello al mondo che vedere la propria squadra avanti di un gol. Al di là delle parole e dei romanticismi, c’è un dato eloquente che accompagna la storia della Roma di Paulo Fonseca: in 14 gare ufficiali, i giallorossi sono andati avanti 11 volte. Una costante, in pratica. In 3 sole circostanze, la Roma o non è proprio andata a segno (Atalanta e Sampdoria) oppure è stata costretta, riuscendoci, a rimontare (Cagliari).
Tutte le altre volte è stata abile nel segnare il primo gol della partita. Come accaduto ieri contro il Napoli. Una qualità che non sempre l’ha portata alla vittoria (vedi le partite contro Genoa e Lazio, e le due di Europa League contro Wolfsberger e Borussia M’Gladbach), ma che va analizzato fino in fondo. Dandogli più di un’interpretazione. Tipo: la Roma è una squadra che cerca, sempre e comunque, di fare la partita, di imporre il proprio gioco o la propria qualità.
Oppure: Paulo Fonseca è un tecnico che studia con grande attenzione le caratteristiche della squadra avversaria e la strategia di gioco, al punto che gli riesce spesso e volentieri di sfruttare i difetti altrui per trarne un più o meno immediato vantaggio. O ancora: l’approccio mentale alla partita della squadra romanista è sistematicamente positivo. Rovesciando il discorso, del resto, non può essere casuale che in 14 partite la Roma sia andata sotto soltanto 2 volte (Atalanta e Cagliari).
NICO IL RIPETITORE – Contro il Napoli ci ha pensato ancora una volta Nicolò Zaniolo, al quarto gol di fila tra campionato e coppa, a stappare la partita. Come era accaduto a Udine, ad esempio. Una botta di sinistro praticamente all’incrocio dei pali per battere Meret e confezionare la rete numero 11 con la maglia giallorossa, la decima allo stadio Olimpico. Nicolò sta crescendo di gara in gara e ultimamente ha cominciato a inquadrare la porta come mai gli era riuscito in passato.
Fonseca continua a impiegarlo da esterno a destra, e questa – al di là di tutte le considerazioni che vengono fatte sul ruolo del ragazzo – sembra essere la sistemazione tatticamente migliore per esaltare le sue qualità tecniche e atletiche. Quando riesce a prender palla, a girarsi e a puntare la porta avversaria, Zaniolo diventa spesso immarcabile. E la Roma, con gioco, gol e tanto cuore, va.
FONTE: Il Messaggero – M. Ferretti