La Roma resta senza tifosi, cori e colori. Non bastava la protesta dei gruppi organizzati che da oltre un anno disertano l’Olimpico, ora la squadra di Spalletti non potrà contare sul sostegno dei suoi «ultrà» neppure in trasferta. Oggi, infatti, l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale vieterà la trasferta in casa della Juventus ai romanisti. Risultato? Pochissimi tifosi giallorossi presenti domenica 4 per il derby (che inizierà regolarmente alle ore 15), nessuno a Torino il 17 dicembre. Una «doppietta» simbolica, che cancella la passione nelle due partite più sentite.
La decisione dell’Osservatorio è la conseguenza prevista di quanto accaduto domenica scorsa a Bergamo, quando alla fine della gara persa con l’Atalanta un gruppetto di circa 30 romanisti ha tentato di forzare un cancello dello stadio (dove all’esterno si stavano radunando i tifosi nerazzurri per cercare il contatto) e ha lanciato alcuni oggetti verso le forze dell’ordine, ferendo in modo lieve cinque persone tra steward e agenti. Aspettando che la Digos completi l’identificazione e punisca i responsabili, il Viminale ha già deciso per il pugno duro. E i tifosi giallorossi ora si sentono come chi è caduto dentro una trappola: la trasferta di Bergamo era stata «stranamente» riaperta dopo due anni di stop e veniva considerata una sorta di prova di maturità per i romanisti.
Ecco, la prova è stata fallita per colpa di una minoranza (in tutto all’Azzurri d’Italia c’erano 1300 persone) e qualsiasi tentativo di mediazione è di nuovo tramontato. Nessuno, in realtà, tra quelli che possono effettivamente deciderlo, ha mai pensato di rimuovere le barriere divisorie nelle curve dell’Olimpico. Ma il piano concordato dalla Questura insieme alle due società romane stava, piano piano, avvicinando l’obiettivo posto come traguardo: la sostituzione delle stesse barriere, al momento alte 2 metri e mezzo, con un parapetto di 80 centimetri. Dopo Bergamo diventa inutile parlarne. Fino a quando non si sa. Tra l’altro non è escluso che oggi l’Osservatorio estenda il divieto di trasferte a tempo indeterminato, oltre la gara con la Juve.
Un provvedimento definito in anticipo «esagerato» dal responsabile ai rapporti con i tifosi del club, Sebino Nela. Col quale, però, gli ultrà non intendono parlare. Intanto ieri il Giudice Sportivo si è limitato a multare con un’ammenda di 15mila euro la società di Pallotta per i petardi esplosi dai tifosi nel settore ospiti, il bengala lanciato verso gli atalantini e l’esposizione di uno striscione «gravemente offensivo nei confronti della tifoseria della squadra avversaria». Ma non finisce qui perché, riguardo agli incidenti accaduti all’esterno dello stadio, il Giudice, letto il rapporto della Procura Federale, ha dato mandato alla stessa Procura di acquisire la «relazione formale del Responsabile per l’Ordine Pubblico in ordine ai fatti accaduti».
Adesso l’attenzione si sposta sull’Olimpico: entro domani sono attesi 1030 tifosi cechi del Viktoria Plzen, pronta l’ordinanza per vietare l’alcol e il presidio dei monumenti in città. Non preoccupano particolarmente ma, si dice, bevono parecchio. I «Rangers» del Pescara hanno invece fatto sapere che domenica diserteranno lo stadio di Roma «ormai militarizzato». E poi arriva il derby, che di per sé mette paura e può diventare un’occasione di protesta. Anche fuori dall’Olimpico.