La qualificazione con la nazionale turca ha spazzato via le angosce di un 2019 accidentato: Cengiz Ünder ha opportunamente festeggiato, stavolta con un saluto sobrio e non militare al pubblico di Istanbul, e ha poi promesso di dedicarsi anima e corpo alla Roma. E’ una buona cosa, perché dopo due gravi infortuni che gli hanno rovinato l’anno deve ricostruirsi un ruolo nella squadra.
Obiettivo ritrovare la forma Il primo obiettivo, per nulla banale, è tornare in condizione. L’inattività lo ha appesantito, facendogli perdere quella velocità esplosiva che è uno dei principali punti di forza. A Parma, per i minuti in cui è stato in campo, non riusciva quasi mai a prendere il passo giusto. I nutrizionisti della Roma ne stanno seguendo il processo di normalizzazione che nel giro di un paio di settimane dovrebbe garantirgli un equilibrio performante.
Incubo Gli resta un mese per perdonare il 2019 di ciò che gli ha tolto: da gennaio a novembre, Ünder ha segnato soltanto un gol uffi ciale, contro il Genoa alla prima di campionato, e ha saltato 22 partite. E soprattutto, dopo il primo infortunio di inizio gennaio contro il Torino, non è mai tornato a giocare con continuità. Con Ranieri è partito solo due volte titolare e in un caso, a Milano contro l’Inter, è stato sostituito nell’intervallo perché non teneva il ritmo partita.
In estate, dopo una preparazione atletica vissuta senza intoppi, era però stato fra i più vispi, tanto è vero che Fonseca lo ha schierato sia contro il Genoa sia nel derby della settimana dopo. Ma un banale colpo di tacco in allenamento con la Turchia, all’inizio di settembre, lo ha obbligato a ripartire daccapo: lesione profonda a un polpaccio.
La corsa Rientrato in squadra negli ultimi minuti di Roma-Napoli, lo scorso 2 novembre, si è poi visto solo per qualche frammento di partita, fi no a Turchia-Islanda di giovedì scorso in cui il ct Gunes gli ha off erto 81 minuti, consentendogli di testare i propri miglioramenti.
Non ha giocato un match memorabile, come tutta la squadra che ha ottenuto il pareggio (0-0) utile ad assicurarsi l’Europeo, ma ha messo nelle gambe un po’ di calcio in vista dello sprint autunnale. Ieri ad Andorra è rimasto invece fuori per evitare di sovraccaricare le fi bre dopo la lunga assenza: a 72 ore di distanza, con il viaggio nel mezzo, sarebbe stato rischioso. Non è andato neanche in panchina, a differenza dell’altro romanista Cetin. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida