C’è una Roma in rampa di lancio e che attende il giovedì come un bimbo aspetta Babbo Natale. I regali li fa Spalletti, stasera non potrà scartarli El Shaarawy, non convocato per un risentimento muscolare, ma alcuni suoi compagni sì. I brasiliani, soprattutto: Alisson senza dubbio, probabilmente Emerson e Juan Jesus, provati nei giorni scorsi uno a destra e uno a sinistra. Dal Brasile all’Argentina, la Roma di stasera dovrebbe essere a trazione sudamericana: Perotti, Fazio e Paredes sono in pole per scendere in campo dal primo minuto, mentre Iturbe è un punto interrogativo. La coppa l’ha giocata tutta, ma quando a Spalletti serviva vincere a tutti i costi – a Vienna – l’ha lasciato fuori dai titolari. Stesso discorso per Gerson, che come il compagno spera in un’occasione: lui ha giocato 193’, di cui 176’ in Europa League, Iturbe è arrivato a 316’, di cui 248’ il giovedì.
CHI SI RIVEDE – Detto che il loro futuro sarà deciso a gennaio e che sembra difficile che possano avere occasioni in campionato a breve (in due hanno disputato 50 minuti), al contrario Emerson e Juan Jesus avranno l’occasione per mettersi in mostra sia con il Plzen sia in campionato. Il primo se dovesse scendere in campo arriverebbe a 10 presenze e gliene mancherebbero 2 per il riscatto obbligatorio (2.5 milioni al Santos), mentre il secondo è decisamente l’uomo di coppa, visto che non ha saltato neanche un minuto tra Europa League e preliminare di Champions. In campionato, invece, è rimasto fuori con l’Atalanta, mentre in quella precedente contro il Bologna aveva giocato 90’ da terzino sinistro.
MOTIVATO – Da un brasiliano all’altro, la porta giallorossa come consuetudine sarà difesa da Alisson. Ovviamente il titolare del Brasile ci tiene eccome alla coppa, soprattutto dopo le prestazioni di alto livello con la nazionale. La parata su Biglia durante con l’Argentina ha avuto ampio risalto in tutto il paese e la stampa si è chiesta il perché un portiere del genere non giochi. Alisson, con candore, ha ammesso: «È un periodo di transizione, mi hanno chiesto di avere pazienza». E lui, per quest’anno, l’avrà. Le motivazioni ci sono, resterà solo da vedere come gestirà i mesi in cui la coppa non si giocherà.
IL RIENTRO – Chi, invece, guarda al futuro con più serenità è Vermaelen. Non gioca con la Roma da tre mesi, dopo due allenamenti con il gruppo Spalletti lo ha convocato per premiarlo. Difficile vada in campo, più facile che abbia un’occasione con il Pescara domenica. In questo mese, da qui a Natale, Spalletti avrà bisogno anche di lui, difensore dalle caratteristiche uniche in rosa: mancino, con capacità di impostare, esperto, può essere quel regista arretrato che Manolas e Fazio non sono. Per lui, però, sarà complicato riprendersi il posto da titolare: l’argentino è migliorato tantissimo, di Manolas neanche a parlarne, e poi c’è anche Rüdiger, che in assenza di Florenzi può essere l’alternativa a Peres a destra. A sinistra, invece, dalla prossima settimana tornerà a disposizione Mario Rui e chissà che la prossima di coppa, a dicembre contro l’Astra Giurgiu, non sia il suo esordio ufficiale da romanista.