La Roma rifila sette gol in due partite al Basaksehir, archiviando la trasferta di Istanbul con un 3-0 che ha davvero poca storia da raccontare. E il girone d’Europa League, a una giornata dal termine, adesso sorride ai giallorossi, che si portano in testa con otto punti insieme al Moenchengladbach, che vuol dire secondo posto per gli scontri diretti (il 12 dicembre l’ultima fatica all’Olimpico contro il Wolfsberger).
«Sono molto soddisfatto, era importante vincere contro una squadra forte – spiega Fonseca – il primo tempo è stato molto buono, poi abbiamo gestito la partita. Adesso dobbiamo vincere la prossima gara, pensando subito al Verona».
Gol numero 25 in Europa con la maglia della Roma per Edin Dzeko, che è andato nuovamente a rete in Coppa dopo aver segnato al Brescia. «Missione compiuta – tira un sospiro di sollievo il bosniaco – era una gara pericolosa, anche se ci aspettavamo più problemi, perché con una sconfitta uscivamo. Si vede la mano del mister in una squadra che gioca sempre il pallo ne. Ora dobbiamo fare un ultimo sforzo, per provare ad arrivare come primi del girone. Ma la testa deve subito andare al Verona».
Partita da assoluto protagonista per Lorenzo Pellegrini: il rigore procurato, e poi realizzato da Veretout, più i due assist per i gol di Kluivert (quarto in Europa) e Dzeko, con tanto di monetina che l’ha colpito in testa nella ripresa. «Gli ho detto di fare altri assist – scherza con il compagno, Dzeko – in campionato ne ha fatti 5, in Europa League ne devi fare di più. E mi ha ascoltato». La Roma sta lavorando con il procuratore di Pellegrini per allungargli il contratto, levando la clausola rescissoria di 30 milioni.
Da oggi la Roma, rientrata nella capitale in nottata con un charter, comincerà a pensare alla trasferta di domenica sera (20.45), contro il Verona. Fonseca dovrebbe recuperare Florenzi, mentre dovrà restare ancora fuori Pastore. Il tecnico non avrà a disposizione lo squalificato Zaniolo, giocherà quindi dall’inizio Under, partito ieri dalla panchina contro la sua ex squadra.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza