La Roma di Fonseca ha blindato la difesa, facendo rimanere per la prima volta in stagione a secco l’Inter. I giallorossi hanno trovato il giusto affiatamento collettivo in fase di non possesso, soprattutto grazie alla coppia formata da Mancini e Smalling, due autentici muri a protezione del portiere.
Quello contro i nerazzurri di Conte è stato il settimo clean sheet da agosto: le tre reti subite nella partita di esordio contro il Genoa sembrano un ricordo più che lontano. A spiegare i miglioramenti, in primis individuali, è lo stesso Mancini, che salterà il prossimo impegno con la Spal per via della squalifica: «Mi sono divertito contro Lautaro e Lukaku. Questi uno contro uno a campo aperto mi caricano, è bello giocare contro questi attaccanti, ti aiuta a migliorare. Ho fatto qualche errore ma per fortuna c’era Spinazzola dietro che mi ha dato una mano. Sapevo delle possibili difficoltà iniziali dopo il passaggio dall’Atalanta alla Roma e le ho avute, è stato un cambiamento radicale. Quello di Gasperini è un grande gioco, ma particolare. Ci ho messo dedizione, guardavo video, ho cercato di imparare velocemente, non si può perdere tempo, grazie ai miei compagni e allo staff ho capito velocemente cosa mi chiedeva Fonseca».
L’altra stella del reparto è Smalling, che ha letteralmente annullato Lukaku sotto gli occhi di Steve Holland, assistente del ct dell’Inghilterra Southgate: il gigante inglese spera di ritrovare una convocazione in nazionale che manca dal 2017. Da segnalare poi che nella partita pareggiata contro l’Inter Lorenzo Pellegrini ha indossato per la prima volta la fascia da capitano della squadra giallorossa. La dinastia romana e romanista continua.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora