E tre! Deromanizzare la Roma è stato da sempre uno dei diktat della gestione giallorossa targata Pallotta. Lo fece intendere in tempi non sospetti uno dei suoi uomini pia fidati, quel Franco Baldini, grazie al quale la complessa operazione Pallotta-Roma fu possibile. Ma nessuno pensava che poi si sarebbe passati davvero ai fatti, perche la cosa sembrava inverosimile.
E invece pezzo dopo pezzo, l’impreditore bostoniano che si appresta a vendere la Roma al connazionale Friedkin, ha portato a termine l’«operazione». Prima Totti, poi De Rossi e adesso sembra tutto pronto per Florenzi. Tre capitani, tre romani che hanno preso sulle loro spalle, seppur in maniera e tempi diversi, la bandiera giallorossa.
Il messaggio è stato chiaro, da subito. Così come quello arrivato dalla Curva Sud l’altra sera con lo striscione mostrato al derby che rispolvera il «vecchio» stemma giallorosso: spazzando via in un colpo solo l’altro più commerciale (e forse appetibile per il mercato internazionale) voluto dagli uomini del marketing pallottiano. Distanze mai colmate quelle tra il popolo romanista e l’attuale proprietario del club che forse non è riuscito a capire, nei quasi nove anni a Roma, che qui il calcio è un’altra cosa.
Che la Roma non può essere messa sul piano di qualsiasi altra società commerciale. Ora lo strappo è completo e il popolo romanista ha già deciso da che parte stare e aspetta Friedkin a braccia aperte. E chissà che magari con la nuova gestione si possa concretizzare qualche clamoroso ritorno. Nessuno sa ancora cosa Friedkin pensi del passato, della storia e del futuro…ma, mai dire mai!
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini