Squadra che non vince, si cambia. Basterebbe un assioma facile facile a indirizzare Fonseca verso qualche soluzione differente rispetto a quanto visto negli ultimi due turni. Ci si aggiungono anche le scelte forzate dettate da squalifiche e stati di forma non ottimali.
Sette gol incassati da Sassuolo e Bologna, zero punti in cascina, ogni velleità di rimonta in classifica ancorata alla buona prestazione nel derby (che però a questo punto resta isolata e quindi poco significativa) e soprattutto il sorpasso dell’Atalanta.
Proprio a Bergamo la Roma si giocherà una buona fetta delle possibilità di centrare la zona Champions in uno scontro diretto che al momento pare proibitivo. Dovrà farlo priva di uno dei tanti ex della gara, Bryan Cristante, espulso nel finale dell’ultima partita con i rossoblù e quindi squlaificato per la prossima giornata.
Ci saranno invece gli altri due, quel Mancini in vistoso calo di rendimento dall’inizio del 2020, dopo aver disputato un eccellente girone d’andata: da difensore centrale al fianco di Smalling, come sulla mediana quando Fonseca ha dovuto fare di necessità virtù, privo di tutte le pedine di ruolo tranne Veretout fra ottobre e novembre.
Proprio la contemporanea assenza di Cristante e Diawara (ancora alle prese con le terapie conservative) e la scarsa tenuta del reparto in fase di interdizione potrebbe indurre il portoghese a riproporre il numero 23 davanti alla difesa, con il francese accanto e il rientrante Pellegrini (che ha scontato la giornata di stop dopo il rosso rimediato al Mapei Stadium) nell’abituale ruolo di trequartista centrale.
La soluzione alternativa vedrebbe il numero 7 più arretrato e la conferma di Mkhitaryan alle spalle di Dzeko, dove però l’armeno non ha brillato nell’ultima giornata, nonostante il gol segnato.
FONTE: Il Romanista