È nei pensieri da tempo e questa potrebbe essere la volta buona. La Roma ha in mente Fabio Paratici, il dirigente juventino degli otto scudetti consecutivi e dell’acquisto di Cristiano Ronaldo. Al momento solo un’idea in mezzo a tanti ragionamenti di Guido Fienga, incaricato di guidare la transizione da Pallotta a Friedkin. La posizione di Petrachi non è ad oggi in discussione, ma il Ceo giallorosso si tiene pronto ad ogni evenienza e vorrebbe proporre vari scenari possibili al futuro proprietario.
Con Paratici non può ancora partire una trattativa per il semplice fatto che è impensabile immaginare un passaggio «volontario» dalla Juventus alla Roma: con le debite proporzioni, sarebbe come se in Formula 1 Hamilton lasciasse volontariamente la Mercedes per guidare una Renault. Ma uno spiraglio c’è ed è legato ai risultati. La Juve di Sarri cammina su un filo, può ancora vincere tutto così come restare a mani vuote a fine stagione.
E in quel caso l’allenatore potrebbe non essere l’unico a pagare il conto. Chiariamo: il rapporto tra Paratici, Agnelli e il resto della dirigenza bianconera resta solido, eppure c’è chi giura da Torino che il castello potrebbe presto sgretolarsi, per colpa di una squadra che sta deludendo a fronte di un bilancio appesantito dai costi altissimi della rosa, dopo un mercato non esattamente riuscito. Sia in entrata sia in uscita.
E allora, se il varco si aprisse davvero, Fienga è pronto a pressare il dirigente piacentino, sbarcato a Vinovo nel 2010 conla carica di direttore sportivo e promosso a Chief Football Officer dopo l’addio di Marotta, con tanto di rinnovo contrattuale fino al 2021. I soldi non rappresentano un ostacolo insormontabile, perché lo stipendio di Paratici alla Juve è addirittura inferiore a quello di Petrachi: il primo guadagna 1,96 milioni di euro lordi a stagione più bonus da 860mila euro, il diesse giallorosso ha altri due anni di contratto a 2,165 milioni di euro lordi più premi che, nella stagione in corso, avrebbero potuto garantirgli fino a un massimo di altri 850mila euro netti, ma solo vincendo tutto (scudetto, Coppa Italia ed Europa League).
La Roma aveva già inserito Paratici tra i candidati alla direzione sportiva nel 2017, quando andava trovato un erede di Walter Sabatini. Al casting di Pallotta partecipò anche il dirigente bianconero, che, pur allettato dalla proposta, alla fine decise di restare alla Juve dove i suoi margini di manovra erano in piena espansione. La Roma è una scommessa che lo alletta, passa spesso perla Capitale, Olimpico compreso: non si contano le sue presenze in tribuna per osservare dal vivo giocatori. Da Zaniolo in giù.
La scorsa estate ha avuto modo di approfondire la conoscenza con Fienga durante le trattative per lo scambio Spinazzola-Luca Pellegrini, più altre ipotesi di mercato nate fra i due. Con Petrachi lo lega un rapporto di lunga data e non si potrebbe escludere una collaborazione tra i due. Si vedrà, per il momento Paratici rappresenta una carta che Fienga potrebbe giocarsi al momento opportuno per conquistare la fiducia di Friedkin. Un po’ come ha provato a fare la scorsa estate corteggiando Antonio Conte. Ma il domino deve ancora partire.
FONTE: Il Tempo – A. Austini