Vamos a la playa? No, allo stadio. Moglie mia, a Ferragosto non ti conosco. E il calcio, almeno un tempo, andava di pari passo con questo detto. Sì, c’erano le prime amichevoli, per quelli che si ricordano dei favolosi anni del boom economico, ma pure negli anni 70 e 80. Roba del secolo scorso. Insomma, luglio col bene che ti voglio vedrai non finirà… Questa l’estate che potrebbe vivere il calcio, con punti in palio e scudetto da conquistare al tempo degli ombrelloni in spiaggia, o camminate per i boschi di montagna.
Lo scudetto del 2020, al tempo del maledetto coronavirus, potrebbe essere assegnato in pienissima estate, se la ripresa del campionato dovesse tardare ancora oltre al 2-3 maggio. E non stiamo parlando della provocazione (mica tanto…) che proprio su Leggo Renzo Ulivieri, numero uno degli allenatori italiani, ha detto senza mezzi termini: «Campionato da finire anche se si dovesse giocare ad agosto». Sulla stessa linea l’Aic del presidente Tommasi. Con tanto di benedizione da parte di Gabriele Gravina, presidente Figc: «Pronti a chiedere la deroga per terminare la stagione anche dopo il 30 giugno, quindi a luglio…».
C’è poi il ritorno dell’Uomo Ragno, al secolo Walter Zenga, che ha sostituito Rolly Maran a Cagliari, ma non ha mai giocato una partita. Sentite Walterone: «Penso solo che vorrei non vedere più bare portate via dai militari, sentire di fabbriche chiuse, di gente senza lavoro. Se riprende il calcio vuol dire che riprende un po’ di vita e allora accetteremo quello che sarà». Ancora l’Uomo Ragno-pensiero: «Chissenefrega delle vacanze. Dobbiamo giocare a Ferragosto? Giochiamo a Ferragosto. Quattro partite alla settimana? Giochiamole. Il possibile taglio degli stipendi? Non è giusto così: sarà così per forza».
Quindi dalla Cina con furore, a voi Fabio Cannavaro: «Il Governo ci ha messo in quarantena, controllandoci e scannerizzandoci il volto. Sono a casa da 10 giorni e devo comunicare la mia temperatura. Grazie a queste regole stanno controllando il virus». L’allenatore del Guangzhou Evergrande ammette: «Sono un po’ preoccupato per l’Italia, ogni giorno ci sono nuove restrizioni ma qualcuno dovrebbe decidere di far stare davvero tutti a casa per un paio di settimane – aggiunge il capitano degli azzurri campioni del mondo 2006 – Qualcuno ancora sottovaluta il virus, continua a uscire e ad avere contatti con altre persone». Stagione, ovviamente da terminare: «A mio avviso la situazione è molto delicata e penso che ci vorranno altri due mesi, mi auguro prima ma sarà complicato. Finire in piena estate, perché no?». Infine, come anticipato, posticipate dall’Uefa le finali di Champions ed Europa League, senza indicare nuove date.
FONTE: Leggo – M. Zorzo