La trattativa tra James Pallotta e Dan Friedkin per la cessione della Roma è saltata, almeno alle condizioni che erano state impostate tra l’autunno e l’inverno. L’ultimo contatto tra i due imprenditori infatti risale alla settimana antecedente al lockdown. La crisi finanziaria legata al Covid-19 infatti ha colpito i settori di competenza di Friedkin. Ovviamente tutto ciò non esclude che la situazione possa riaprirsi, visto che l’interesse di Friedkin era concreto. Le condizioni però andrebbero riscritte da capo o quasi. In questo senso una svolta significativa potrebbe darla la qualificazione alla Champions: con quegli introiti infatti sarebbe molto più semplice per il gruppo concludere l’acquisizione della società. In ogni caso la ricerca di soluzioni alternative a Friedkin è iniziata.
I conti dell’ultima trimestrale infatti sono pesanti, anche se prevedibili: all’indebitamento di 278 milioni si aggiungono le perdite, stimate in fortissimo rialzo al 30 giugno. Pallotta ha già versato 89 milioni di quell’aumento di capitale da 150 deliberato in autunno: l’ultima rata avrebbe dovuto versarla l’acquirente, ma rischia di finire per gravare ulteriormente sugli azionisti di oggi. Per questo, Zaniolo e Pellegrini non sono più incedibili. Durante il prossimo mercato la Roma sarà costretta a valutare eventuali offerte. Ma se riuscirà a resistere lo farà: l’idea è di aspettare che il prezzo dei gioielli torni a salire.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci