Allora era proprio vero: la trattativa tra Friedkin e Pallotta non si era mai interrotta. Il texano è tornato alla carica e non è stata neppure la prima volta da quando il deal si era bloccato ai primi di marzo a causa del Covid 19. In piena emergenza sanitaria, un mese fa, Friedkin aveva offerto 450 milioni, giudicati insufficienti da Pallotta.
La nuova offerta presentata in questi giorni, 575 milioni, comprende i 20 per le società satellite che compongono la galassia Roma. Nei 575 erano inoltre compresi anche 85 milioni per la ricapitalizzazione (che consentirebbe al club giallorosso di blindare i gioielli, vale a dire Zaniolo e Pellegrini) e 20 milioni di prestito per far fronte alla mancanza di liquidità.
Friedkin aveva predisposto un piano per il quale avrebbe pagato 200 milioni entro 10 giorni e altri 190 entro un mese. Friedkin e Pallotta hanno sempre continuato a confrontarsi, il magnate texano non ha mai abbandonato l’idea di prendere la Roma. Questa offerta avrebbe permesso a Pallotta di uscire senza perdite e senza neppure fare la plusvalenza che aveva sperato di portare a casa a dicembre.
L’offerta presentata in questi giorni è un’offerta congrua, intermedia tra quella iniziale di 710 milioni e quella di 450 presentata in pieno lockdown. Prevedeva anche un piano di rilancio per la squadra. Pallotta non ha risposto e per Friedkin è finita lì. Fonti vicine al magnate texano fanno sapere che non sarebbe più interessato all’affare. (…)
I dirigenti che mandano avanti la società tra non poche difficoltà avrebbero preferito che Pallotta avesse accettato l’offerta, per voltare finalmente pagina. Il messaggio che arriva da Houston sembra inequivocabile: a fronte del nuovo no del presidente della Roma, Friedkin vuole sfilarsi definitivamente dalla trattativa. Ora dovrà essere Pallotta a fare un passo in avanti. I tifosi sperano che la Roma esca al più presto da questo limbo e che si possa guardare al futuro con maggiore ottimismo.
La ripresa del campionato potrebbe favorire un rilancio da parte di Friedkin, che al momento non è previsto. Ma una trattativa tra due imprenditori che hanno sempre avuto buoni rapporti rischia di tramutarsi in un braccio di ferro. Intanto tra meno di un mese riparte il campionato. Giugno, anche per questo, sarà il mese della verità. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo