Com’è stato giocare partite a un ritmo frenetico dopo il lockdown dovuto al COVID-19?
“È stato forte. Non solo per le partite, arrivavo da ritmi di allenamenti meno intensi al Barça e il cambiamento in Italia è stato travolgente. Qui corriamo molto e non ci fermiamo mai”.
Sei andato da solo a Roma? “Sì, perché all’inizio mio padre rimase con me per un po’, ma tornò a Barcellona una settimana dopo. Ho trascorso tre mesi da solo, senza uscire di casa, allenandomi al mattino e al pomeriggio e il resto del tempo giocando a Play Station”.
E adattarsi al calcio italiano è stato facile? “Ho pensato sarebbe stato più difficile di quello è stato. Sono molto contento e ritengo di aver scelto bene la destinazione. La proposta di Paulo Fonseca è di giocare a calcio. La differenza che ho notato rispetto alla LaLiga è che in Serie A hai molto più tempo per pensare quando hai la palla in piedi”.
La Roma non ha raggiunto l’obiettivo della Champions League e ha dovuto accontentarsi di un posto in Europa League per il prossimo anno… “La squadra è molto contenta della serie di risultati con cui è ha finito la Serie A. Quando abbiamo visto che l’accesso alla Champions League era complicato, il nostro obiettivo è diventato quello di qualificarci per l’Europa League e lo abbiamo raggiunto con la quinta posizione finale”.
Giovedì, gli ottavi di finale di Europa League, affronterete il Siviglia. Che tipo di gara sarà? “Arriviamo alla sfida con molta fiducia grazie alla buona serie di risultati. Il fatto di con cinque giocatori dietro ci sta dando molta sicurezza. Al Barça ho giocato contro il Siviglia e ho visto alcune delle loro partite in questa stagione. La verità è che sono molto forti, ma alla fine si gioca in gara singola su un campo neutro e tutto può succedere”.
A Roma ha giocato 16 partite tra Serie A e Europa League, ha segnato due gol e ha dato tre assist. Sei contento del ruolo da protagonista che hai? “Sì, naturalmente. La scorsa stagione giocavo nella Seconda Divisione. È successo tutto molto rapidamente e sono molto contento di come è andato il mio primo anno in Prima Divisione, in particolare il livello che ho mostrato dopo l’interruzione dovuta al Coronavirus. E c’è ancora l’Europa League. A livello personale penso di meritare più minuti di quanti ne abbia avuti, ma siamo molti giocatori e tutti molto bravi”.
Hai seguito il Barça in televisione da quando sei partito? “Onestamente no. Ho visto solo l’intera partita di Champions League contro il Napoli”.
FONTE: AS