Mentre continua la ricerca del direttore sportivo si è insediato agli uffici dell’Eur della
Roma Francesco Pastorella nella nuova veste di dirigente addetto ai rapporti con la città.
Mentre continua la ricerca del direttore sportivo si è insediato agli uffici dell’Eur della @OfficialASRoma Francesco Pastorella nella nuova veste di dirigente addetto ai rapporti con la città pic.twitter.com/a9QpeUb5T5
— Alessandro Austini (@aleaus81) November 16, 2020
Gazzetta.it
– La Roma riparte da Roma. Sembra scontato, ma non lo è. Perché la prima mossa ufficiale dei Friedkin all’interno della società riguarda proprio il legame con la città e, in questo senso, segna un deciso cambio di rotta rispetto al passato, visto che l’obiettivo della vecchia proprietà era quello di rendere la Roma più internazionale e meno radicata nel territorio.
I Friedkin hanno sempre la volontà di espandere marchio e ricavi, ma per arrivarci hanno scelto la strada opposta: mettere radici nel territorio e ripartire da lì. Su input del Ceo Fienga, che già un anno fa con la campagna di Natale nei quartieri e nelle periferie, aveva avallato il cambio di rotta, Dan e Ryan Friedkin hanno voluto mettere il loro marchio. E quindi, oltre al nuovo avvocato del club e al nuovo capo del personale, hanno ufficializzato la creazione del “Roma Department”. Un dipartimento nuovo di zecca all’interno del club che si occuperà dei rapporti con la città: da quelli con le istituzioni locali a quelli più popolari, come i tifosi e le migliaia di anime che Roma offre.
Una piattaforma sociale a disposizione della città, che riannodi quei fili spezzati in passato e mai più riuniti. A guidare il dipartimento sarà Francesco Pastorella, che si è occupato in passato di Roma Cares (in particolare nell’ultimo anno, in piena pandemia con tutte le iniziative anti Covid ) e viene da incarichi importanti italiani e internazionali in multinazionali come American Express. I Friedkin supervisioneranno tutto, visto che il loro obiettivo è quello di penetrare ancora di più nella città, dai palazzi più importanti alle aree più periferiche, coinvolgendo anche le realtà comunicative locali in iniziative per il bene della città. In sintesi: sì ai rapporti con i circoli e con il Campidoglio, ovviamente, ma sì anche, e soprattutto, ai rapporti con tutte le altre realtà della città e del tifo. Per portare la Roma nel mondo i Friedkin scelgono di ripartire dal “basso” e, anche come segnale, creano come prima cosa un dipartimento con il nome della città. Per riavvicinarsi a Roma e non lasciare indietro nessuno.
FONTE: Twitter A. Austini – Il Tempo