Trenta. Tanti sono gli stop da inizio stagione tra Covid e infortuni che fanno preoccupare Fonseca. Una enormità che non basta a giustificare la figuraccia di Napoli ma che accende un campanello d’allarme per gli obiettivi di una Roma ridimensionata. Non è la prima volta che la squadra di Paulo, dopo una bella striscia, crolla di colpo all’esame di laurea.
Era accaduto la scorsa stagione col Siviglia, e ancor prima con Atalanta e Juve. Domenica è successo col Napoli e ora la parola scudetto va bannata a Trigoria dove ieri Friedkin ha regalato sguardi severi. Senza arrabbiarsi perché si tratta del 1° ko stagionale. Tanti, come dicevamo, sono invece i ko individuali che hanno inguaiato Fonseca.
La Roma, da fine agosto, ha raccolto 30 defezioni per 21 calciatori così suddivise: 11 per infortuni muscolari, 5 per traumi (compreso il crack di Zaniolo), 2 per influenza e 12 per Covid. Considerato che sono state giocate 13 partite tra campionato e coppe la media è di 2,3 a gara. Se continua così a maggio potrebbe salire a 100 stop totali.
Gli ultimi a pagare dazio sono Veretout e Mancini per i quali saranno decisivi gli esami di oggi in vista del Sassuolo. Il francese ha stretto i denti fino al 45′ per un problema alla coscia mentre il difensore non era al meglio e ora si teme una lesione (anche se ieri circolava ottimismo). Buone notizie da Kumbulla tornato negativo. Sotto accusa pure la gestione dell’agenda settimanale: la squadra è tornata alle 4,30 della mattina di venerdì da Cluj e ha avuto praticamente solo un giorno per preparare Napoli.
Ieri riunione speciale per pianificare meglio le prossime trasferte. Segnali di stanchezza post Covid evidenti in Dzeko e Pellegrini, ma il tecnico ha preferito tenere fuori Villar e Mayoral. E qui torna il tema della panchina corta con Friedkin chiamato a intervenire a gennaio. Fonseca ha pochi cambi e tanti dubbi quando c’è da rinunciare a uno dei titolari. A proposito: a centrocampo piace Nandez del Cagliari in caso di cessione di Diawara.
FONTE: Leggo – F. Balzani