Fonseca non ha né Ibra né Lukaku. E ovviamente nemmeno Cristiano Ronaldo. Ma la Roma gioca al tiro a bersaglio. E, con il terzo attacco della Serie A, è riuscita a chiudere il 2020 sul podio, subito dopo le milanesi. Sono proprio i 31 gol segnati in 14 partite ad averla spinta al vertice della classifica.
La media realizzativa, fino a Natale, è stata da big: 2,2 gol a partita. Trend che non cambia passando all’Europa League: 2,16 con 13 reti nei 6 match della fase a gironi. La produzione è garantita: 4 volte (3 in campionato e 1 in coppa) la Roma ha fatto cilecca. Ma addirittura ha già sventolato in 3 gare la manita. A sostituire il cannoniere che ogni grande squadra ha in rosa si sono alternati 10 marcatori (diventano 14 se si considera l’Europa League).
A prendersi la vetrina Veretout e Mkhitarayn con 7 gol. Sono davanti a Dzeko che è a quota 6. In attacco c’è qualità, ma anche i difensori sanno lasciare il segno: ultimo Mancini, mercoledì scorso, preceduto da Kumbulla e Spinazzola, in coppa anche dai giovani Calafiori e Ibanez.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani