«Siamo felici». In sole due parole Astrid Karsdorp, la moglie del terzino giallorosso Rick, riassume gli ultimi sei mesi vissuti da questa giovane coppia olandese. Il calcio c’entra, perché dopo anni di difficoltà segnati da infortuni e scelte poco felici, Karsdorp è un titolare della Roma, ha la fiducia dell’allenatore e sta trovando un rendimento di altissimo livello.
Non solo pallone, però. Perché ad essere determinante nella vita di Rick e di sua moglie è la condizione di Kylian, nato a Roma il 27 giugno del 2019. Dopo appena un anno di vita il piccolo Karsdorp che «ha i colori del papà, senza dubbio, ma somiglia tanto anche a me», ha capito subito che nella vita si deve lottare.
Un problema renale, le cure che in Olanda non vanno come dovrebbero, il ritorno a Roma con il cuore colmo d’angoscia. Perché l’estate scorsa a Karsdorp e a sua moglie del calcio interessava fino ad un certo punto: per loro contava soltanto il bambino. E la Roma è stata determinante nella loro rinascita. Per Kylian, per Rick e per Astrid c’è solo una parola: «Grazie».
Cosa è successo questa estate? “Senza entrare nei dettagli della condizione del bambino, quando siamo tornati a Roma dal prestito al Feyenoord Kylian non stava bene. Abbiamo messo subito al corrente la società che è stata fantastica nell’aiutarci e darci tutto il supporto di cui avevamo bisogno, consigliandoci nel migliore dei modi”.
Da quel momento, dopo il ricovero al Bambin Gesù e il miglioramento del bambino, siete tornati a pensare al calcio. Sembravate destinati ad andar via, al Genoa o all’Atalanta. “Sembrava di sì, invece Rick ha parlato con la società e l’allenatore e ha sentito la loro fiducia e da quel momento è stato tutto più facile. In più anche i compagni gli hanno fatto capire che lo volevano con loro e anche questo alla fine ha contato nella nostra scelta”.
Dzeko e Pellegrini, in particolare, i vostri vicini di casa. “Sì, abitiamo tutti a Casal Palocco, ci troviamo bene, siamo sereni. Siamo felici”.
E allora cosa non è andato nei primi due anni di suo marito a Roma? “Rick ha avuto tanti infortuni, poi è venuta meno la fiducia e le cose sono diventate più difficili. Ci sono stati momenti bui che nessuno si aspettava. Posso assicurarvi che quando nel 2017 Rick ha firmato per la Roma era davvero entusiasta, poi però non è mai stato bene”.
Adesso invece è tutto diverso, anche con i tifosi, lo chiamano «la locomotiva»… “Sono fantastici. Prima leggevamo tutto, le critiche e gli elogi, a me in particolare facevano male tante bugie. Adesso ho smesso, un po’ ci ho fatto l’abitudine, leggo molto meno di prima. Ma sono contenta che i tifosi stiano conoscendo il vero Rick”.
Rick che però, nonostante lei lo parli benissimo, non è così portato per l’italiano. “Mia madre è di Catania, io parlo da sempre l’italiano nonostante sia nata e cresciuta in Olanda.Rick inizia a capire, ma fa ancora un po’ fatica a parlarlo. Al bambino io parlo in italiano, lui in olandese, ogni tanto anche un po’ in inglese. Insomma, a casa nostra c’è un bel mix di lingue, ma ci capiamo sempre”.
E c’è anche molta attenzione all’alimentazione… “Sì, finalmente sono riuscita a portare Rick dalla mia parte (ride, ndr). Io sono una che sta molto attenta a queste cose, ci tengo, mi piace, e anche lui ora è molto rigoroso. E sta attento a tutti questi particolari”.
Il 2020 è stato un anno complicato, cosa si aspetta per il 2021? “Di continuare così e di stare bene, questa è la cosa più importante per tutti noi”.
FONTE: La Gazzetta dello sport – C. Zucchelli