Edin Dzeko è tornato ad allenarsi in gruppo. Ieri insieme ai compagni che non hanno giocato contro il Verona, oggi lo farà con tutti gli altri. Reintegrato. Anche se la Roma ha sempre sostenuto che si allenasse a parte a causa di una botta con relativa contusione rimediata nella partita di coppa contro lo Spezia. La notizia, attesa, per certi versi quasi scontata, è filtrata ieri mattina da Trigoria.
Quando, poco dopo l’inizio del lavoro in campo, il report (che non sono i riportini di spallettiana memoria) della società, ha santificato il rientro in gruppo del centravanti. Tutto risolto? Sostenerlo ci sembra un esercizio di ottimismo, ma certo la situazione, magari a piccoli passi, sta andando nella direzione voluta dalla società. Ovvero la priorità è e sarà il meglio possibile e immaginabile per la Roma. Quindi Dzeko a disposizione, anche se il rapporto con Fonseca difficilmente potrà essere vicino alla normalità. Come si è arrivati alla scomparsa della contusione che la settimana scorsa aveva costretto Edin a svolgere un lavoro differenziato?
Ci si è arrivati con un lavoro di mediazione, peraltro non ancora concluso, iniziato già la settimana scorsa, nei giorni in cui il bosniaco era finito sul mercato con tanto di trattativa cotta e mangiata con l’Inter. Tiago Pinto (supportato in tutto e per tutto dai Friedkin) ha avuto un ruolo decisivo. Lavorando su due tavoli. Confrontandosi, a turno, una volta con Fonseca e un’altra con Dzeko, putando a smussare angoli che sembravano inaccessibili. Un lavoro quotidiano, quello del general manager, che ieri ha portato i due protagonisti a scambiarsi un primo saluto in cui si sono dati appuntamento per oggi per chiarirsi fino in fondo.
Un altro ruolo importante, lo ha avuto il procuratore del bosniaco, Alessandro Lucci. Che, una volta costretto a toccare con mano l’impossibilità di trasferire il suo assistito, si è confrontato a lungo con il centravanti puntando sulla professionalità del giocatore, convincendolo che rimanere sull’Aventino avrebbe danneggiato tutti. I primi risultati di queste mediazioni si sono visti nella giornata della ripresa degli allenamenti. Anche se ci sarà bisogno di nuovi confronti per provare a ridimensionare ulteriormente la distanza tra le parti.
Ci sono, infatti, una serie di questioni ancora da affrontare. Per esempio: Dzeko rinuncerà alla fascia di Capitano? Di fatto ora la fascia è passata sul braccio di Pellegrini e l’intenzione è quella di lasciargliela (ma sabato a Torino con Lorenzo squalificato e Dzeko presumibilmente in panchina, a chi toccherà la fascia? Cristante se gioca? Mkhitharyan?). Dzeko accetterà la degradazione?
Seconda questione. Sabato prossimo crediamo di non sbagliare sostenendo che il nome del bosniaco farà parte della lista dei convocati che partiranno per Torino. Ma da qui a riprendersi la maglia da titolare ce ne passa. E molto probabilmente non saranno sufficienti i giorni che ci separano dalla sfida contro la vecchia signora a ripromuoverlo nell’undici iniziale. A Torino toccherà ancora a Borja Mayoral.
Tra l’altro lo spagnolo, a parte le prime due partite in ci è stato utilizzato, ha sempre dato risposte convincenti, i numeri e le sue prestazioni stanno lì a testimoniarlo, la maglia del titolare se l’è meritata. Tendiamo, inoltre, a escludere un’ipotesi (considerando le assenze di Pellegrini, Zaniolo, probabilmente di Pedro e l’evanescenza di Carles Perez) che a Torino si possa vedere in campo una Roma con due centravanti, cioè Dzeko insieme a Mayoral con Mkhitaryan alle loro spalle. (…)
FONTE: Il Romanista