La Roma, terza, si presenta in casa della Juventus, quarta ma con una partita da recuperare, e la lista degli assenti è lunga: fuori Pellegrini (squalificato), Smalling e Pedro (infortunati), El Shaarawy (lasciato a Roma per recuperare la migliore condizione) e con Dzeko destinato a partire in panchina dopo due partite – contro Spezia e Verona – passate in tribuna.
Un insieme di fattori che porteranno Fonseca a una piccola variazione: contro la Juve, i giallorossi si schiereranno con un 3-5-2 (fase offensiva), pronto a diventare un 5-4-1 quando il pallone ce l’avranno gli avversari. Il tecnico portoghese ha quasi dato la formazione alla vigilia: in porta ci sarà ancora Pau Lopez; la linea difensiva sarà composta da Mancini, Ibanez e Kumbulla; Karsdorp e Spinazzola, sulle fasce, dovranno essere bravi a saper fare tutte e due le fasi di gioco; centrocampo rafforzato con il trio Cristante, Villar e Veretout, che all’andata segnò tutti e due i gol romanisti del 2-2 finale; Mkhitaryan giocherà più vicino a Borja Mayoral. E Dzeko? Fonseca è stato sibillino: “Si è allenato bene, ma il capitano sarà Cristante“.
Il 1 agosto 2020, dopo una striscia di 10 sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, la Roma è riuscita a portare via i tre punti dallo stadio bianconero: 1-3 con gol di Higuain, Kalinic e doppietta di Perotti. La gara non contava nulla, perché era l’ultima di un campionato che aveva già dato i suoi verdetti, ma il tabù è stato infranto. Come ha detto Fonseca: “Serve una Roma ambiziosa“. Una Roma che sa che su quel campo si può anche non perdere.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri