«La vita è adesso», proprio come cantava Baglioni. E per «adesso» Spalletti intende la gara di stasera contro il Milan dell’ex Montella, contro l’altra seconda della classe che si è ritrovata quasi per caso a vestire (insieme alla Roma) i panni dell’anti-Juve. Il resto, il passato legato alla vittoria sulla Lazio e il futuro rappresentato dal match di Torino contro i bianconeri di sabato prossimo, non conta per Spalletti: «Noi vogliamo solo essere la squadra che batterà il Milan, non l’anti-Juve. Non penseremo a sabato. Sarà una partita bellissima, tutte e due le squadre vorranno fare la partita e vorranno vincere. Si giocherà palla a terra, ma come sempre nel calcio di oggi servirà un po’ di fisicità». E quindi servirà il “redivivo” Strootman riabilitato dalla Procura dopo la grottesca squalifica del giudice sportivo. Servirà anche la carica dei tifosi che ieri Nainggolan ha chiamato a raccolta con un video: «Vogliamo il vostro apporto, vi aspettiamo allo stadio». Saranno oltre 40 mila, e quindi più di Roma-Porto (39.800) e Roma-Inter (36.340). In palio c’è la maglia da inseguitrice di una Juve che col derby vinto ieri si è riportata momentaneamente a +7. Se Roma-Milan è diventata di nuovo sfida da Champions però è soprattutto merito di Montella. «Lo toglierei ai rossoneri, qui è casa sua e certamente tornerà da allenatore della Roma perché è un grande tecnico – lo elogia Spalletti – La Roma è stata costruita per vincere, il Milan no: io sto facendo una cosa normale, lui straordinaria e quindi tra i due è quello bravo adesso».
«Mi ha perdonato – prosegue Spalletti – per quando non lo facevo giocare in giallorosso e mi fa piacere, è più facile capire i genitori quando lo si diventa. Anche lui ha già due o tre giocatori che lo perdoneranno». Per l’Aereoplanino niente incontro con l’amico Totti (bloccato da un forte virus intestinale) mentre Bruno Peres ha recuperato dalla contusione alla coscia e sarà almeno in panchina. Ancora out Salah («Ma se potesse giocare anche solo 20’ lo porterei in panchina») che sarà sostituito dall’ex El Shaarawy. Ciò che Spalletti si augura è di poter vedere finalmente una Roma concentrata per 90 minuti: «Segniamo spesso nella ripresa, ma preferirei andare in vantaggio subito e poi gestire. Ancora non abbiamo un’identità così forte per tutti i 90’, ma ci arriveremo prima possibile». Messo da parte il derby («ne riparleremo del 2017, adesso va solo evidenziato il buon lavoro di Peruzzi»), Spalletti chiude sul mercato in entrata: «Non è legato alle partite contro Milan e Juventus, il nostro obiettivo è migliorare sempre. Non è che se non vinciamo smontano la piscina nuova per il recupero degli infortunati…».