Il primo round all’Olimpico contro lo Shakhtar per l’andata degli ottavi di finale di Europa League, finisce 3-0 per la Roma ma il risultato poteva essere molto più largo. Apre il gran gol di Pellegrini, poi El Shaarawy e Mancini (ancora di testa) in una partita di fatto senza storia (anche se Pau Lopez ha dovuto fare tre parate vere eh…). Peccato, perché Fonseca &Co. avrebbero potuto chiudere qui la pratica contro gli Ucraini e andare giovedì prossimo in vacanza per accedere ai quarti.
E invece bisognerà giocarla e con attenzione: perché lo Shakhtar lì sarà un’altra cosa. Fonseca, ancora senza Dzeko, conferma le indiscrezioni della vigilia e decide di spostare Mkhitaryan in attacco mandando Mayoral in panchina. Peccato che l’armeno si bloccherà per infortunio muscolare dopo poco più di mezz’ora lasciando il posto proprio al collega al quale aveva soffiato la maglia.
Sulla mediana la coppia annunciata Villar-Diawara aspettando il recupero di Veretout che starà fuori ancora a lungo. Mentre sulle fasce i soliti noti: Karsdorp e Spinazzola. In difesa con Smalling non ancora al top, c’è la conferma di Cristante centrale con Kumbulla e Mancini ai suoi fianchi. La Roma parte forte e dopo sei minuti Trubin salva sulla riga la spizzata di anca di Villar sulla palla messa dentro da Pellegrini (migliore dei suoi).
I giallorossi stanno meglio sul campo, sempre attenti a non scoprirsi troppo perché lo Shakhtar ha tanta qualità nel palleggio ed è squadra molto temibile soprattutto se le lasci spazio o se non stai attento nei contropiedi: lì sono micidiali come ha tenuto a sottolineare Fonseca alla vigilia avvertendo i suoi.
Del resto nessuno li conosce bene come lui che lì ci ha passato tre anni e ha avuto molti degli attuali titolari sotto il suo comando: gli abbracci prima dell’inizio delle ostilità e durante l’intervallo sono lì a dimostrarlo. Ma quando parte in velocità la Roma fa male. Così, alla prima azione vera innescata da Miki, prolungata da Pedro, Pellegrini con un ottimo anticipo sull’uscita di Trubin, porta avanti i suoi e mette in discesa la serata.
La svolta nella ripresa con l’ingresso di El Shaarawy che, grazie agli spazi lasciati dagli ucraini, devasta la sua parte del campo: prima sbaglia un gol enorme (e su un altro avrebbe potuto fare molto meglio), poi sigla la rete del 2-0 con un’azione solitaria modello «vecchi tempi».
La ciliegina sulla torta lamette Mancini ormai abbonato al gol di testa. E giovedì prossimo si ripartirà da questo 3-0 che non mette nulla al sicuro, ma che è un gran bel risultato. Prima però il Parma… e niente scherzi!
LA PENNA DEGLI ALTRIStephan El ShaarawyEdin Džeko
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini