Il successo sull’Ajax ha parzialmente rinfrancato Paulo Fonseca, che però non può permettersi di lasciar scivolare via l’obiettivo quarto posto: la qualificazione in Champions League tramite l’Europa League è affare insidioso, e allora a 9 giornate dalla fine i giallorossi devono tentare di tenere a portata di mano la qualificazione attraverso il campionato. La sesta piazza, attualmente occupata dalla Lazio, dista potenzialmente 4 punti, mentre la quarta è a +7. 3 scontri diretti da qui alla fine, uno dei quali contro l’Inter di Conte che potrebbe arrivarci già da campione d’Italia.
A un girone di distanza dalla convincente prestazione da 5 gol c’è il Bologna: la Roma è una squadra diversa, meno scintillante, ma che a dire del suo tecnico ha capito che la partita più importante è sempre quella da giocare. All’allenatore portoghese il compito di tenere alta la competitività contro gli uomini di Mihajlovic senza rischiare troppo in vista del ritorno con l’Ajax. Out Smalling e Spinazzola, Mkhitaryan partirà dalla panchina: toccherà a Mayoral davanti, supportato da Carles Perez e Pellegrini. Con Fazio in campo, Karsdorp agirà a destra e Peres sulla sinistra, altrimenti l’olandese scivolerà sulla linea arretrata liberando l’ingresso di Calafiori. Panchina, almeno dal primo minuto, per Bryan Reynolds.
Bocche cucite di Fonseca e Pinto sul futuro dell’allenatore: l’invito a concentrarsi sul presente tradisce la possibilità di una decisione ormai presa, ma comunque andrà il tecnico cadrà in piedi. Su di lui gli occhi di Zenit e Benfica, mentre dall’Italia Napoli e Fiorentina hanno già sondato il terreno. Il club intanto monitora la situazione, Sarri e Allegri i nomi più in vista, ma Pinto, pur sostenendo pubblicamente l’allenatore, guarda sia in Portogallo (Coinceçao e Amorim) che in Italia (Juric).
FONTE: Il Messaggero – S. Carina