Sotto lo sguardo di Mourinho, la Roma chiude l’Europa League con una partita orgogliosa, battendo 3-2 il Manchester United. Visti gli indisponibili, Fonseca vara la squadra la squadra più anziana della sua storia in Coppa Uefa/Europa League (29 anni e 247 giorni) e rispolvera la difesa a quattro, con Mancini davanti fin quando Smalling getta la spugna per l’ennesimo infortunio. Il 4-1-4-1 che ne viene fuori consente il pressing alto di Pedro, Cristante, Pellegrini e Mkhitaryan per rubare palla e innescare subito Dzeko.
La mossa giallorossa funziona perché gli inglesi, complice un inizio svagato, concedono tre occasioni alla Roma in sei minuti, con De Gea bravo su Mancini, e con Mkhitaryan e Pellegrini che non trovano lo specchio. Lo United però comincia ad aggredire e al 39’ va avanti con Cavani.
Nella ripresa la Roma sogna addirittura il miracolo, rimontando a 2-1 con le reti di Dzeko e Cristante. È ancora una volta De Gea a tenere in linea di galleggiamento lo United, facendo tre mezzi miracoli su Dzeko, Pedro e Pellegrini. Cavani di testa, su assist di Fernandes, sigla il pari ma l’orgoglio consente al Roma di restare viva: Mkhitaryan al 29’ colpisce un palo, poi al 38’, su cross di Santon, l’esordiente Zalewski tira e segna, con la deviazione decisiva di Telles.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini