Il 12 dicembre, il giorno prima delle dimissioni di Paola Muraro da assessore all’Ambiente e tre prima dell’arresto di Raffaele Marra, dal Campidoglio «d’incarico dell’onorevole Sindaca» parte una lettera al direttore del Dipartimento Urbanistica, Anna Maria Graziano, in cui si chiede di sapere «con la massima urgenza» che fine abbia fatto la variante urbanistica sullo stadio della Roma di Tor di Valle che l’assessore Berdini si era impegnato a presentare in giunta il 16 novembre. Firmato Virginia Proverbio, vice capo di Gabinetto vicario del Campidoglio. Sfrondando dal burocratese: il sindaco, Virginia Raggi, scavalca l’assessore e chiede direttamente al capo dipartimento che cosa dalle parti di Berdini si voglia fare della variante urbanistica dello stadio.
La lettera (protocollo 81830) è molto esplicita: «con Memoria approvata il 16 settembre, la Giunta ha fissato un cronoprogramma» che stabiliva nel «16 novembre la data per l’approvazione» in ciunta della variante urbanistica da portare in Consiglio comunale. «In considerazione del tempo trascorso da tale data, nonché preso atto della espressa conferma di tali impegni e tempistica da parte del Rappresentante unico dell’Amministrazione in seno alla Conferenza, si chiede d’incarico dell’on. Sindaca, di trasmettere con la massima urgenza una relazione aggiornata sullo stato della procedura e di dare urgenti assicurazioni circa l’imminente avvio dell’iter approvativo della proposta di delibera». La lettera è testimonianza di quanto i rapporti fra Berdini e Raggi siano giunti a un punto di rottura: questo è un vero e proprio commissariamento di Berdini. Da ben prima che la Procura gettasse nel panico la giunta 5 Stelle, si susseguono le notizie di un Berdini sempre più vicino all’uscita. L’uno due Muraro-Marra, indebolendo la Raggi, ha solo rimandato, ma non cancellato, lo scontro finale.