Alberto De Rossi resta al suo posto. Come è giusto che sia. Per l’uomo, che è di una caratura morale fuori dal comune. Per l’educatore che è. Ma anche e soprattutto per ciò che rappresenta dentro le mura di Trigoria. In una sola parola: l’ultima bandiera.
Alberto De Rossi ha firmato ieri il rinnovo del contratto per un anno. Anche se qualche mese fa la sua permanenza non era scontata. Sarà l’ultima annata? Non si sa. Quello che è certo è che continuerà a lavorare con i giovani, nella “sua” Primavera. Ha iniziato ad allenare i Pulcini giallorossi quando Daniele era un bambino delle elementari, per poi scalare nel corso del tempo le gerarchie e sedersi sulla panchina della Primavera per 18 anni di fila.
Un traguardo impensabile e fuori da ogni logica nel calcio moderno. Ma meritato considerando che dai suoi insegnamenti sono passati centinaia e centinaia di ragazzi che poi si sono affermati in prima squadra (su tutti Florenzi, Pellegrini, Calafiori e Darboe) ma anche in altre realtà.
“Amo il mio lavoro, lo svolgo con infinita passione. Lo faccio per la squadra della mia città, per la squadra del mio cuore, avverto da sempre un onore particolare nello svolgere la mia professione. Le responsabilità restano tante. Abbiamo il dovere di preparare al meglio i ragazzi che si affacciano in prima squadra, prima di ogni altra cosa“, ha detto Alberto De Rossi dopo la firma attraverso il sito ufficiale della Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia