C’è un volto degli ultrà lontanissimo dall’immagine consolidata negli anni, dalle curve infuocate e dalle violenze da stadio. Almeno a Roma. Dove i gruppi della curva sud romanista hanno deciso, in tempi di pandemia, di fare qualcosa di concreto per la loro città. Allo stadio non possono mettere piede da un anno e mezzo, così sono “entrati” in ospedale.
Raccogliendo con una donazione collettiva, i fondi per acquistare un importante strumento diagnostico, donato ieri all’ospedale Bambino Gesù. Si tratta di uno scanner Fuji che permette di individuare in profondità vene e arterie con rapidità: utile soprattutto per evitare di esporre i bambini dell’ospedale che devono essere esposti a prelievi quotidiani, di essere esposti a vari tentativi per trovare i vasi: tentativi dolorosi che aggiungono dolore fisico alla condizione già straniante di chi è costretto in ospedale.
Lo scanner, provvisto anche di due scanner portatili per i medici che effettuano visite nei vari reparti, è stato consegnato ieri al professor Sergio Picardo, direttore del dipartimento di anestesia, rianimazione e comparti operatori. A ogni tifoso che ha donato, è arrivata una mascherina messa a disposizione dalla Roma.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci