Habemus Abraham. Il regalo di Ferragosto, il gigante che balla sulle punte, che sogna di essere Drogba e che già vale oro. Mourinho è più sereno, perché non poteva bastare il bravo Shomurodov, non poteva non essere colmata definitivamente la partenza di Dzeko. Centonovantasei centimetri per ottantadue chili, Mou aggiunge, dà peso, con l’inglese di (quasi) 24 anni, che il Chelsea ha cresciuto, svezzato e lasciato andare per fare spazio prima a Werner e poi a Lukaku.
Arriva a Roma con 125 reti in 266 partite. L’eredità di Dzeko è pesante, ma a quanto pare è in buone mani e piedi, che usa con dolcezza, nonostante l’altezza e la grande mole. Alla Roma ha pure già segnato, ai tempi della Youth League, stagione 2014-2015. Quel ragazzino non c’è più, qui vuole dimostrare di essere subito all’altezza, perché Roma è una città che spera e sogna e guarda Abraham come un nuovo idolo da adorare.
Nella trasferta in Turchia in Conference League è quasi impossibile vederlo in campo: Abraham deve tornare a Londra per sbrigare questioni legate al visto, dal momento che il suo è un tesseramento da extracomunitario, per poi tornare a Roma e rispettare una quarantena di cinque giorni. Con la Fiorentina si vedrà.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni