DAZN Era importante cominciare forte. Quali sono le prime indicazioni che ha raccolto?
“Partita bella, anche se noi non abbiamo giocato troppo bene. Ma è stata una partita vera. Bravi loro, noi bravi in parità numerica, meno in superiorità. Forse abbiamo pensato fosse troppo facile. Come ho detto anche ad Italiano la Fiorentina gioca molto bene. Il VAR è stato fenomenale. E’ qui per questo, per correggere dei piccoli errori. Mi è piaciuto il sacrificio, anche dopo la partita di giovedì. Ma abbiamo avuto difficoltà che non mi aspettavo. In superiorità ci siamo persi un po’, è stato più difficile pressare. Poi quando abbiamo perso Zaniolo siamo entrati più nel gioco, con la possibilità di segnare subito con Tammy (Abraham, ndr) di testa”.
Shomurodov può giocare con Abraham? “Certo, ne abbiamo parlato proprio oggi. Non è facile lasciare in panchina un attaccante che viene da 3 gol consecutivi. Shomurodov può giocare anche al lato, ma in questo momento non possiamo permetterci di tenerli insieme. Ma da subito ho pensato di metterli insieme con Pellegrini più nel vivo del gioco. Ma in questo momento quello che viene prima di tutto è lo spirito di sacrificio. Poi la parte offensiva verrà piano piano. La Fiorentina ci ha messo in difficoltà, va riconosciuto merito ad Italiano. Anche per lui, come per me, non è facile rendere pronta una squadra in poche settimane. Lui ci è riuscito e gli auguro il meglio per la stagione”.
Come è nata l’idea di schierare Abraham? “Rispetto a Shomurodov è più un punto di riferimento. Gli ho detto che era la partita per lui. Shomurodov attaccando lo spazio è molto molto pericoloso, mentre Tammy è un punto di riferimento. E per il loro modo di giocare era importante avere qualcuno che abbassasse la difesa. Poi tante volte elabori un piano di gioco ed esce fuori una partita diversa. Stavolta è stato merito della Fiorentina che ha giocato molto bene”.
Ha richiamato tanto Veretout nella prima frazione, mentre nella seconda era molto più libero di spaziare. “E’ quello che ho detto inizialmente. Noi iniziamo 11 contro 11, quando poi siamo rimasti in superiorità i giocatori offensivi hanno pressato alto e Jordan non si è alzato per pressare Pulgar. Abraham e Pellegrini non riuscivano a coprire così. Poi nel secondo tempo Jordan si è alzato di più. Riusciva a pressare meglio e allo stesso tempo ad essere più pericoloso”.
Il suo esordio con i nuovi tifosi? “Il mio esordio con loro è stato non appena è uscita la notizia del mio accordo con la Roma. Loro sono stati fantastici anche se io non ho fatto niente per loro. Li ringrazio. Mi hanno ricevuto benissimo anche a distanza. Io sono arrivato, ho vestito la mia nuova maglia e mi sento uno di loro adesso. Lo spirito si è visto anche nella prestazione dei ragazzi. Qualcuno era in difficoltà ma abbiamo dato tutto, anche per i tifosi”.
CONFERENZA STAMPA Tatticamente come ha trovato la Serie A dal vivo?
“Dieci anni sono tanti. Il calcio ha avuto un’evoluzione in questi 10 anni e c’è più preoccupazione per la qualità del gioco. Difendere bene non basta. Questo è un movimento positivo che esiste in Europa. L’Italia è campione d’Europa e si capisce che tutti noi abbiamo un modo diverso di pensare rispetto a dieci anni fa. Oggi un giovane allenatore che non era in Serie A quando io ero all’Inter cresce, ha l’opportunità di una squadra con un buon potenziale e si vede come gioca. Se non abbiamo fatto una partita di alto livello, perché non l’abbiamo fatta, non è colpa nostra. Ho visto un po’ di Udinese e Bologna, oggi si gioca meglio, senza perdere la natura, l’essenza e il DNA, oggi si gioca molto bene. Complimenti a Italiano, non ha sbagliato nulla. Gran partita dell’arbitro. I due assistenti possono sbagliare, il VAR è stato lì per aiutare. È stato perfetto. La mia squadra in 10 contro 11 male. È stato più facile 11 contro 11 e 10 contro 10 che 11 contro 10. Abbiamo perso dei riferimenti, a livello di pressione e occupazione degli spazi. Poi abbiamo segnato e abbiamo vinto. Siamo contenti, a livello tattico dobbiamo fare meglio, ma siamo contenti dal punto di vista del cuore, della solidarietà, del modo di pensare il nostro lavoro, l’empatia con la gente che viene qui a metà agosto, quando poteva stare a casa o in spiaggia. La mia gente, diciamo a Trigoria, sta creando un rapporto forte”.
Quanto è stata dispendiosa questa partita? “Io sono stanco. E ho giocato solo lì in panchina. La partita è stata intensa, immagina i giocatori. Dopo una partita di coppa diciamo di alto livello, hanno avuto una settimana di preparazione, la partita di Trabzonspor è stata simile a questa per intensità. Giocare giovedì e poi oggi… il campo è migliorato, complimenti al CONI anche se non è ancora al top. È dura per tutti. Penso che la gente a casa non abbia lasciato la TV, la partita è stata interessante. Per vincere partite come queste bisogna soffrire”.
Qual è l’immagine più cara della serata dal punto di vista delle emozioni? “Cerco di bloccare un po’ le cose, ma si sente la gente, l’immagine che rimane è arrivare allo stadio che è solo al 50% della capacità, ma uno stadio che sembra pieno. La difficoltà di comunicare col campo è arrivata, male per me (si indica la gola, ndr), ma questo è il calcio e mi è piaciuto. La gente che torna, che sa dove va il pullman, che ci aspetta. Il calcio è tornato, speriamo il più presto possibile con capacità totale”.
Abraham dall’inizio come Sneijder all’Inter? “Sono due giocatori diversi. Lui, Shomudorov e Mayoral sono diversi. Non è una sorpresa se gioca uno o l’altro. Ho pensato che la Fiorentina pressa alto, i giocatori di centrocampo, Pulgar, tutti loro, vogliono pressare alti, escono anche le due mezzali che vogliono pressare i difensori centrali. Preferisco un attaccante che può ricevere e partire in questa posizione. Sul 2-1 avrei cambiato Tammy anche se non fosse stato stanco, avremmo avuto profondità e Shomurodov è difficile da fermare. Abbiamo tre attaccanti diversi”.
Cosa l’ha portata a non avere esitazioni a schierare Abraham dall’inizio? “È stata una settimana strana per lui. Contratto, ritorno a Londra per il visto, poi qui. Ha fatto un bel precampionato, ha lavorato 5-6 settimane col Chelsea, ha giocato belle partite amichevoli, è stato in panchina in Supercoppa. Non sarebbe stato un problema dal punto di vista fisico giocare 60-70 minuti, abbiamo pensato che sarebbe stato meglio iniziare la partita con lui per questo, si può abbassare e con la pressione di Igor poteva giocare coi trequartisti. Shomurodov ha più profondità, abbiamo questo tipo di possibilità”.
Anche oggi, come in Turchia, la reazione. Non era quasi mai successo nella scorsa stagione… “Lo stiamo creando, non io, noi. Lavoriamo tutti assieme per fare questo. Ci sono cose che non sono negoziabili, non possiamo averle un giorno e non averle un altro giorno. Arriveranno sconfitte e pareggi, così come il giorno in cui giocheremo male. Sono ingredienti che servono, è una mentalità che creiamo tutti insieme”.
FONTE: DAZN – Redazione Tuttoasroma