Missione compiuta. La Roma sale a 6 punti, centra la quarta vittoria in quattro partite ufficiali, fa segnare il primo gol in Serie A a un sempre più convincente Tammy Abraham e lancia un segnale agli altri ma soprattutto a se stessa. Mourinho si tapperà le orecchie, ma in questo campionato i giallorossi possono dire la loro. Ed è importante il modo in cui è arrivata la vittoria, cioè con pazienza e con rigore tattico. Mourinho si aspettava il pullman davanti alla porta e per tutto il primo tempo ne ha trovato uno a due piani.
Così la Roma, che non aveva trovato troppe difficoltà contro le difese a 4 di Trabzonspor e Fiorentina, ha faticato per 45 minuti contro la Salernitana di Castori, schierata stile bunker. I giallorossi hanno avuto il merito di non farsi prendere falla frenesia. Hanno sorpreso la Salernitana con una delle primissime azioni – Mkhitaryan smarca Vina sulla sinistra e il terzino uruguaiano impegna Belec con un tiro forte ma centrale – anche se poi sono andati a sbattere contro la difesa avversaria, teoricamente a 5 ma spesso a 9.
Mkhitaryan e Carles Perez, al contrario di quello che è poi successo nella ripresa, hanno stretto troppo spesso al centro e i giallorossi non sono mai riusciti a trovare il tiro da fuori area. Hanno accumulato corner e cross ma la Salernitana ha difeso bene sui palloni alti.
Come nel primo tempo, però, la Salernitana ha cominciato male anche il secondo. E questa volta ha pagato dazio. In sette minuti la Roma ha raccolto quello che aveva cercato per 45′. Prima un inserimento di Pellegrini e poi una bella combinazione tra Abraham, Mkhitaryan e Veretout hanno spezzato la difesa granata e messo al sicuro il risultato. Terzo gol in campionato per il centrocampista francese che, non a caso, è stavo convocato da Deschamps. Abraham, con un tiro ciclonico, e ancora Pellegrini, hanno poi chiuso una gara già finita.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri