Ripartenza riuscita, ma quanta sofferenza. Grazie ad una buona prova della difesa e a una certa inconsistenza dell’attacco friulano protegge il fragile tesoretto del gol di Abraham e si presenta al derby con 4 punti di vantaggio. Ma senza Pellegrini, che nel concitato finale ha subito il secondo giallo. E’ stata una gara double face, la Roma ha giocato una quarantina di minuti ad alto livello, ha aggredito subito gli spazi e la sfida, con Calafiori e Karsdorp in continua spinta. Sono fioccati corner ed occasioni, l’Udinese non riusciva quasi mai a ripartire e il gol di Abraham è il riassunto degli errori tecnici e d’ingenuità della difesa.
Al rientro dagli spogliatoi però, ecco la metamorfosi. La Roma si è accontenta di controllare senza capire che l’inerzia della partita stava cambiando. Gotti verso il quarto d’ora ha rotto gli indugi e ha riaggiustato la squadra con i cambi, ha dato peso all’attacco con Beto e ha inserito il guizzante Soppy per un Molina stralunato e poi ha osato con Samardzic. L’Udinese ha preso in mano la partita e ha cominciato a vincere i duelli. Mourinho si è cautelato inserendo Smalling per Calafiori e spostando Ibanez a sinistra, il risultato è stato che la Roma si è accontentata di qualche ripartenza senza mai rendersi pericolosa. L’Udinese ha tirato otto volte senza mai avere un’occasione vera.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – F. Bianchi