Cristante e Pellegrini sì, Zaniolo, Mancini ed El Shaarawy no. In attesa che recuperi anche Spinazzola, oltre la metà del gruppone romanista che gravita in azzurro è rimasto a casa. Non una bocciatura, quanto un premio che il c.t. ha voluto concedere a chi a luglio ha vinto l’Europeo (più Pellegrini, che faceva parte di quel gruppo ma ha dovuto lasciarlo per infortunio) e ora proverà a portarsi a casa anche la Nations League. Già da novembre gli esclusi romanisti cercheranno di entrare in ballo per le qualificazioni al Mondiale del prossimo anno.
L’esclusione che ha fatto più rumore è quella di Nicolò Zaniolo. Qualcuno ha anche immaginato che la scelta fosse punitiva per il gestaccio nel derby, ma il c.t. ha smentito: “Non è per quello, anche se penso che debba fare attenzione a certe cose. La scelta è solo tecnica, lui è giovane e sarà importante per la nostra nazionale“. A settembre nella lista azzurra insieme a Zaniolo c’era anche Mancini, tagliato in extremis anche prima dell’Europeo. Ci sarà da sudare per recuperare posizioni e il difensore, esattamente come gli altri, si affiderà anima e corpo a Mourinho. Le speranze di andare al Mondiale sono strettamente legate alla crescita che possono avere sotto la conduzione del portoghese.
Dei tre esclusi, quello che sembra più lontano dal traguardo è El Shaarawy, che può sembrare un paradosso, visto che del terzetto è quello che in Nazionale ha la maggiore esperienza (29 presenze, 6 gol). Il problema del Faraone però è doppio: la concorrenza in giallorosso con Mkhitaryan e le tante alternative sugli esterni che Roberto Mancini ha in nazionale (Insigne, Berardi, Chiesa, Bernardeschi, lo stesso Zaniolo ma anche Kean). Avrebbe bisogno di giocare con continuità, cosa che Mourinho in questo momento non riesce a garantirgli. Il Faraone però ci proverà fino alla fine.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese