Essere romano, romanista e giocatore della Roma. Cosa significa?
“Un’emozione indescrivibile. Avete presente quando i tifosi hanno cantato l’inno all’Olimpico senza la musica? Mi sono venuti i brividi, come se fossi sugli spalti con loro. Trigoria è la mia seconda casa”.
Ha ricevuto i complimenti di Mourinho… “Nonostante la carriera da vincente, Mourinho ha l’umiltà di considerare i giovani. Parla con noi, scherza, ci dà consigli. Posso essergli solo grato. E non soltanto perché mi ha fatto entrare contro la Fiorentina. Mi dice di stare sempre sul pezzo, che le opportunità prima o poi arrivano”.
E i compagni? “Pellegrini è un punto di riferimento. Lui ha fatto prima di me questo percorso e sa cosa significa. Anche Gianluca Mancini è un altro di quelli che mi incoraggia e mi bastona quando serve”.
Guardiamo al futuro. Ci dica il sogno più grande che ha. “Essere felice come uomo. Poi, perché no, vincere un Mondiale con l’Italia e magari segnare un gol sotto la Sud all’ultimo minuto. Ma prima di tutto voglio essere una persona felice e realizzata”.
FONTE: Il Corriere dello Sport