Al termine del match, l’allenatore della Roma Josè Mourinho, ha risposto alle domande delle varie testa giornalistiche:
DAZN Il primo pareggio, che partita ha visto? “Per me è stata una grande partita, è la sensazione che ho avuto: con la pressione mi è sembrata partita di alto livello. 0-0 mi sembra bene, 1-0 per noi bene e 1-0 per loro bene. E’ stata una partita dura per tutti, intensa con grande concentrazione e non dico con paura ma con rispetto da parte di tutti. C’è stata concentrazione dei giocatori difensivi e degli altri per chiudere i contropiedi e le possibilità dirette. E’ stata una partita di alto livello”.
Bene la fase difensiva nelle ultime 3 partite, cos’ha cambiato? “Meno male che non hai visto la partita di Bodo (ride, ndr). I due terzini stanno migliorando, la copertura diagonale di Cristante e Veretout è molto buona, uno si sente più a suo agio ad uscire. In questa partita era importante che Zaniolo e Mkhitaryan chiudessero gli spazi interni. Oggi per la posizione di Fabian Ruiz, che è molto importante nel loro motore offensivo, Pellegrini si è abbassato e invece del 4-4-2 difensivo oggi Abraham entrava tra i centrali. La partita è stata intensa, ho visto gente stanca: è la stanchezza che mi piace di gente che ha lavorato tanto. Loro giocano molto diretti su Osimhen, ci sono state tante transizioni oggi. E’ stata dura, entrambe potevano vincere. Magari quasi unica con due allenatori espulsi.
Ecco, lei perché è stato espulso?
Chiedevo palla per noi, non ho detto niente di speciale all’arbitro. Io e Spalletti siamo stati espulsi ma l’arbitro, secondo la mia sensazione, ha fatto un lavoro equilibrato. Ha partecipato ad una partita dove nessuno va a casa felice, ma con la sensazione che il risultato è giusto”.
Se voleva una reazione dopo giovedì, oggi l’ha avuta dai suoi ragazzi. “Quando si fa una cagata grossa come la nostra, la partita successiva dal punto di vista emotivo è difficile e il peso è diverso. Il Napoli ha cercato di vincere, è un tipo di partita dove essere umile e riconoscere il peso dell’avversario. Loro volevano vincere e anche noi, magari lo spettacolo non è stato fantastico ma in panchina la sensazione che ho avuto è quella di una partita impegnativa, anche io sono stanco”.
La decisione di mandare in tribuna 5 giocatori? “Adesso mi metti in una situazione difficile. Sono cose di spogliatoio, messaggi di spogliatoio, prestazioni negative che anche con una panchina piena di ragazzini per me è un messaggio importante. Ci sono partite e partite, però la partita rimane nella mia storia ed è difficile perdonare”.
Conta di recuperarli? “Certamente, conto di recuperarli. Non sono giocatori con una croce sulla faccia”.
Le è piaciuta di più la Roma contro la Juve o questa? “La mia sensazione è che sono state partite diverse: abbiamo dominato di più la partita contro la Juve, abbiamo avuto più controllo del pallone e non abbiamo giocato in transizione. Oggi dal punto di vista della gestione della palla siamo stati più una squadra di transizione. Con la Juve mi è piaciuta la personalità di dominare il gioco con la costruzione bassa. Oggi mi è piaciuta l’organizzazione con cui abbiamo ‘controllato’ l’uscita in profondità per Osimhen. Controllato tra virgolette, perchè uno come lui è difficile da controllare. Sono partite che mi sono piaciute per due ragioni diverse e mi danno la sensazione che la nostra squadra, 11-12-14 giocatori, mi piace veramente e c’è materiale umano per lavorare e imparare. Abbiamo giocato con 2 delle 3-4 squadre più forti di Italia, abbiamo raccolto un solo punto ma la sensazione è che abbiamo giocato faccia a faccia con tutte e due”.
Ha parlato di più in campo con Insigne… “E’ un ragazzo divertente, scherzavamo… E’ molto pesante con l’arbitro, gli ho detto di giocare e lasciare l’arbitro tranquillo. Vado a casa con la sua maglia”.
Ma parlavate in italiano o napoletano? “Un po’ di tutto (ride, ndr)”.
CONFERENZA STAMPA Tante cose positive. Cosa le è piaciuto di più?
“La partita. Secondo me una partita di alto livello, ed è possibile quando due squadre giocano ad alto livello. Partita tattica, fisica, con qualche difficoltà tecnica, ma su quel campo lì non è facile. C’è qualcosa che non si capisce, il campo è bello perché la sabbia è verde. È pieno di sabbia verde. Dalla tribuna sembra bello, ma lì… è duro. Però gran partita. Risultato magari corretto, ovviamente ci sono state delle opportunità per segnare e per vincere per entrambe, ma una partita in cui abbiamo finito tutti stanchi per l’intensità, la durezza, l’aggressività, la voglia di vincere e non accettare il pari. Quello che era diverso è che loro arrivavano al top, mentre noi dalla sconfitta a Torino e dal disastro di giovedì. Il controllo emozionale, la forza psicologica di entrare in campo col peso di quella sconfitta, questo mi è piaciuto. Abbiamo giocato partite difficili, penso che meritiamo più dei punti che abbiamo, ma siamo lì. Dobbiamo continuare a lavorare, mercoledì a Cagliari sarà dura”.
Le due partite giocate alla pari con Juventus e Napoli danno consapevolezza? “Mi piacerebbe avere oggi al minuto 70 due terzini freschi, veloci, intensi, per cambiare la partita e non li abbiamo. Mi piacerebbe avere altre cose che non abbiamo. Però l’ho detto ieri, non le abbiamo perché abbiamo speso tanti soldi per pulire di poter convertire tutto sulla costruzione. Abbiamo una rosa dicotomica, dobbiamo gestirlo. Se vuoi sapere chi gioca mercoledì a Cagliari, te li dico già: la stessa di oggi”.
Oggi Gasperini ha sollevato un problema, ha detto di essere stato espulso senza motivo. Qual è la situazione? “Di solito solo un allenatore viene espulso, l’altro è contento. Oggi siamo stati espulsi entrambi. Magari arrivo a casa, analizzo la partita e ho una visione diversa, ma la visione è che abbia fatto un lavoro positivo. Se sono l’arbitro vengo da me e mi dico di smetterla, la prima volta che mi ha visto mi ha ammonito, alla seconda volta non ho neanche protestato, mi sono girato. La performance dell’arbitro è una cosa diversa, mi è sembrato abbastanza, non ricordo episodi. Poi i gialli e i rossi… È una sua decisione”.
Dopo aver giocato con Juventus e Napoli c’è qualche rimpianto? “Sicuramente. Contro la Juventus non meritavamo di perdere per niente, oggi un punto è accettabile. Ma potevamo vincere, così come perdere. Abbiamo avuto più palle gol. Dal punto di vista dell’organizzazione siamo stati benissimo, non era facile costruire di più, non abbiamo mai accettato il dominio loro. Nel momento in cui si sentiva un po’ la fatica e Luciano ha fatto i cambi, io non l’ho fatto perché se lo faccio la qualità si abbassa, seppur l’intensità si alzi. È stato un dialogo tra di noi in questo senso, un punto in queste due partite non va bene, ma dal punto di vista della costruzione della squadra e della mentalità nessuno di noi va a casa con la sensazione di un Napoli leader. Abbiamo preso un punto perché la partita è finita così, ma la mentalità non è stata quella. Con Cagliari e Milan avremo la stessa mentalità”.
Quanto è stato difficile mandare i giocatori in tribuna? “Dico sempre che non sono io a scegliere i giocatori, sono loro. È semplice. Il calcio è un mondo un po’ crudele, per tutti, principalmente per gli allenatori. Per i giocatori anche. Non sono giocatori che hanno una croce, non sono finiti, no no. Domani è un altro giorno e domani si inizia da zero”.
Ha trovato allenatori migliorati rispetto al passato? Vede una capolista più giusta tra Milan e Napoli? “Non è importante. Sono pari. Guardi la classifica dello scorso anno e puoi capire le differenze, quali sono le squadre con più potenziale. È così. Per noi stare lì al quarto posto col pareggio di oggi è motivante. Siamo una squadra che ha dei limiti, che ha finito dove ha finito lo scorso anno. Continuiamo il nostro lavoro. Gli allenatori? L’ho ritrovati più vecchi. Quello dell’allenatore è un lavoro in cui smettiamo di migliorare quando smettiamo di lavorare. Non è una cosa che dipende dalla condizione fisica, è accumulo d’esperienza. Ranieri ha 70 anni, è più giovane di qualche ragazzo che conosco io. È un lavoro che quando decidiamo di smettere finisce. Sono molto contento di ritrovare tutti quelli che erano con me quando ero all’Inter e devo dire che sono molto contento di una nuova generazione di ragazzi italiani, giovani, che sono bravi e hanno cose diverse. Possiamo fare una Serie A bella, in queste 9 partite che abbiamo giocato se dimentico qualche partita in cui sono andato a casa non molto felice di qualche decisione, ho la sensazione che è un bel campionato. Gli 0-0 di 20 anni fa sono diversi da quelli di oggi. Nessuno all’estero era felice di guardarli, lo 0-0 di oggi sicuramente è di grande qualità”.
ROMA TV
“Nel calcio contano i punti e la verità è che abbiamo fatto un punto in 3 partite, ma il calcio è anche costruzione, è importante analizzare la qualità, l’evoluzione, il modo di giocare anche psicologicamente contro squadre top. Personalmente Juve eNapoli abbiamo giocato bene, partite di alto livello, abbiamo giocato con il risultato sempre aperto, senza paura. Con rispetto ovviamente perché quando l’avversario ha la palla devi difendere ovviamente, ma abbiamo giocato con fiducia, qualità e spirito. Per me partite di alto livello”.
Con questo spirito si andrà lontano, la Roma sta facendo uno scatto contro le big? “Anche ieri in conferenza si è detto che la Roma ha un record negativo contro le big, ma oggi si è visto di nuovo che non c’è nessun complesso di inferiorità. Siamo entrati in campo per vincere, non lo abbiamo fatto ma abbiamo giocato contro una grande squadra. E anche noi abbiamo giocato da grande squadra”.
FONTE: DAZN / Redazione Tuttoasroma