Inizialmente mancava la Roma di Mourinho, così come gli spazi, la velocità e le idee. Allora Pellegrini ha deciso di cambiare la partita, prima servendo l’assist per Ibanez e poi trasformando una punizione all’incrocio dei pali. Il Cagliari aveva preparato una gara esclusivamente difensiva, soprattutto dopo il gol di Pavoletti. Nel secondo tempo poi la Roma è diventata sempre più pericolosa, anche se per 60 minuti è stata lenta e prevedibile. Nel primo tempo non ha mai tirato in porta nonostante avesse il 61% di possesso palla. Sono mancati gli uno-due ed i giallorossi hanno spinto solo a destra, dove Karsdorp aiutava Zaniolo. Questa lentezza ha penalizzato Abraham, ma anche lui dovrebbe essere più presente. Mazzarri ha tenuto bassissime le due linee da quattro ed anche Joao Pedro si abbassava molto quando la Roma era in possesso.
Solo Zaniolo provava a creare la superiorità con qualche iniziativa individuale. L’unica volta che i sardi sono arrivati davanti a Rui Patricio nel primo tempo hanno colpito la traversa con Bellanova, mentre ad inizio ripresa Pavoletti ha trovato il gol. Mourinho ha così cambiato modulo ed ha inserito El Shaarawy e Felix. La differenza però è arrivata da fermo: i giallorossi hanno quasi sempre anticipato i difensori del Cagliari, non solo in occasione del gol di Ibanez. Il Cagliari deve imparare ad essere più coraggioso, mentre la Roma ha vinto ma non ha molto da festeggiare poiché la manovra resta involuta e fa fatica a tirare. Il primo è arrivato al 22′, quando Pellegrini ha preso la traversa. Inoltre in difesa c’è sempre qualche indecisione.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – B. Olivero