Faceva più freddo, perché lo stadio era vuoto. Ma in fondo l’atmosfera e il pessimismo erano simili: arrivata all’Olimpico l’Inter, un’Inter lanciata, e per la Roma poco propensa a battere le grandi la sconfitta sembrava annunciata. Sul campo andò diversamente: gol di Pellegrini, ottima gestione fino all’intervallo, ribaltone firmato da Skriniar e Hakimi, panico. Poi un calcio piazzato a quattro minuti dalla fine: ci si fionda uno specialista di esecuzioni offensive, Gianluca Mancini, e il 2-2 è cosa fatta. Un pareggio che la Roma assomiglia a una vittoria.
Stasera Mancini cercherà di ripetere l’idea: essere protagonista contro l’Inter. Gli era già successo con l’Atalanta, quando aveva segnato in uno strepitoso 4-1 dei ragazzi di Gasp. A nessun’altra squadra Mancini ha fatto così tanti danni in Serie A. Ma al di là dei gol realizzati, sarà importante impegnarsi per non prenderne. Contro l’ex compagno Dzeko, che conosce bene dopo due anni e spiccioli di coabitazione, contro Lautaro che a volte diventa inafferrabile, Mancini ha bisogno di una partita quasi perfetta per sostenere il telaio di Mourinho.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida