Vuoi ancora bene ai tifosi della Roma?
“Io sono ancora un tifoso della Roma, ci sono diventato e non mi perdo una partita. Ci sono ancora dentro con tutte le scarpe”.
Conte poteva accettare la Roma prima di Fonseca? “Non vorrei entrare in questo argomento. Fonseca rimane un buon allenatore che doveva essere aiutato: la Roma divertiva giocando bene, nonostante si sia presa qualche imbarcata. La figura del direttore sportivo di campo è fondamentale per qualsiasi allenatore”.
Andresti a vedere la Roma in curva? “Ho già visto la Roma allo stadio di nascosto. Non allo Stadio Olimpico, ma in trasferta ci sono andato”.
Alla Roma è davvero impossibile vincere? “Ci vogliono una seria di fattori: un allenatore, un direttore sportivo, un presidente che si affida ai primi due e un ambiente che sostiene sempre la Roma e che non cerca pretesti per andarle contro. Per vincere serve la squadra, si può prendere anche il miglior allenatore, ma senza la squadra è difficile, non basta neanche il progetto e basta”.
Il suo futuro? Tornerebbe alla Roma? “Sono ancora fermo per scelta, ho respinto 3 offerte, due da club stranieri per esigenze familiari e da uno italiano, il cui progetto non mi convinceva. Con il Genoa non c’è mai stato nulla. Per il futuro vedremo, mi piace fare calcio e vorrei essere messo nelle condizioni di lavorare. Non importano blasone e categoria, faccio calcio con passione. Il Napoli? In quel periodo si è parlato di diverse situazioni ma ognuno è rimasto al proprio posto, non c’erano ruoli vacanti”.
Sabato c’è Atalanta-Roma. È vero che avrebbe voluto Gasperini alla Roma? “E’ un allenatore che stimo, i Percassi l’hanno blindato a ragione, sta facendo cose straordinarie. Non dimentichiamoci che prima di lui l’Atalanta lottava per la salvezza, le cose ormai sono cambiate. Parlo volentieri della mia passata esperienza alla Roma, non mi rattrista”.
La causa con la Roma per il licenziamento? “L’ho vinta, penso che ora il club ricorrerà in appello ma ormai è acqua passata, bisogna andare avanti”.
FONTE: calciomercato.it