Il 2021 per la Roma è stato caratterizzato da molti bassi e pochi acuti. Ripercorriamo le principali tappe di questo anno che sta per finire.
ASTINENZA – Se ne va, tristemente, un altro anno, l’ennesimo senza una mezza vittoria. Zero assoluto, dal maggio del 2008. Il romanista soffre, vive nella sua frustrazione. E spera sia l’ultimo anno senza vincere. Ma non è così, da 13 anni. Troppi.
BORJA MAYORAL Due ère nella stessa annata: da capocannoniere di Europa League a emarginato illustre. Da vice Dzeko a vice nessuno. Tanto per Fonseca, poco per Mou. Il ragazzo si farà, altrove.
CAPITANO La fascia della discordia – sottratta da Fonseca a Dzeko per punizione – ha trovato pace: Lorenzo Pellegrini, romano con i gradi, come da tradizione, lunga e gloriosa, da Di Bartolomei a Totti. Un magnifico onere per chi è nato con la Roma sulla pelle.
DERBY L’angoscioso derby senza pubblico dello scorso 15 maggio e quello giocato a settembre, con il ritorno dei tifosi. La Roma ne ha vinto uno, il primo, che contava poco e ha perso, male, il secondo. In tutti e due ha segnato Pedro, ma una volta ha fatto male.
EUROPA C’è la Conference, dici è sempre Europa. Come l’Europa League? No. Come la Champions? Ma nooo. È una piccola Europa, di riserva della riserva. Ecco, si faccia in modo di tornare sul grande palcoscenico. Serve a tutti: alla gente, alla Roma e le sue tasche. All’orgoglio. Petto in fuori e pedalare, il cammino è lungo.
FONSECA Elegante, aziendalista, con qualche buona idea, ma con poca personalità. Forse ha pagato per questa mancanza e la sfortuna di aver giocato quasi sempre a porte chiuse. Altro calcio, troppo stretto per lui. Doveva andare alla Fiorentina, al Tottenham, ma è rimasto a guardare. Qui lo rimpiangono in pochi.
GIOVANI Da Darboe a Zalewski, da Felix a Bove, prima Fonseca e ora Mourinho li hanno gettati nella mischia, ora sta a loro dimostrare, qui o altrove. Non tutti i giovani riescono col buco.
HORROR Sei gol presi a Manchester nella scorsa semifinale di Europa League (Fonseca); otto in due partite con il Bodo (Mourinho); tre presi dall’Inter senza nemmeno provare a giocare (Mourinho); Diawara messo in campo a Verona e non poteva starci (Fonseca); sei sostituzioni contro lo Spezia e partita persa a tavolino(Fonseca). Meglio non pensarci più. Buonanotte.
INFORTUNI Un anno pieno di contrattempi, traumatici, muscolari, Covid, da Smalling e Pellegrini, da Kumbulla a Abraham. Si cambia allenatore ma il trend di infortuni resta lo stesso. Maledetta coerenza.
LEONARDO Spinazzola, lo aspettiamo tutti. Ci siamo. Ricomincia a correre e a sorridere.
MOURINHO Un nome, una garanzia. Uno che in casa ha tenuto l’imbattibilità in A per 43 partite, uno che ha vinto venticinque trofei in carriera. Uno che ha superato le mille panchine. Uno che ha ancora voglia di stupire. Fategli una squadra e vi porterà in paradiso. Speranza.
NUOVI Non sono bastati Rui Patricio, Viña, Abraham, Shomurodov. Serve molto di più per poter competere ad alto livello: Pinto è al lavoro, servono idee, visto che di soldi ne girano pochi. Roma non si costruisce in tre giorni e nemmeno in cinque mesi. Si spera non ci vogliano dieci anni.
OMICRON Fa parte di noi. E’ negli spogliatoi, nei campi da gioco, nei nostri pensieri e nelle parole. Fermiamola, senza doverci fermare di nuovo.
PINTO Un anno di Pinto, di (matita) blu. Mercati a riparare, inseguire. Coraggio, si può sempre migliorare.
QUATTRO MAGGIO La data dell’annuncio, uno squarcio di luce. Un pugno sullo stomaco. Il tweet di quel giorno magico: “La Roma è lieta di annunciare che José Mourinho sarà il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra a partire dalla stagione 2021-22. Con l’allenatore è stato raggiunto un accordo che lo legherà al-la Società fino al 30 giugno del 2024”. Quanti oggi, ripensandoci, hanno ancora i brividi.
ROSA La rosa era inadeguata con Fonseca, è rimasta modesta con Mou. Uno lo ha detto alla fine, lo Special ce lo ripete tutti i giorni. Cambia poco: per vincere, serve quantità e qualità. Profumo di rosa.
SILENZIO I Friedkin. Ci sono, li abbiamo visti. Ma che voce hanno? Tanti se lo chiedono, a molti non interessa. Diamogli tempo. Il silenzio (per ora) degli innocenti.
TOTTI Che c’entra Totti? C’entra c’entra, c’entra. C’entra sempre.
UNITI Dalle porte chiuse ai record di spettatori in presenza. Un Olimpico pieno, tifosi uniti e innamorati. Colori al vento e voglia di volare. Manca tutto il resto, ma non dipende dai tifosi.
VENTO Il vento sta cambiando. Si dice sempre così all’inizio di un nuovo percorso. Con fiducia.
ZANIOLO Caro ragazzo, tieniti la sfortuna alle spalle. Vai, senza paure. Riprenditi la Roma, la Nazionale. Ti aspetta un anno di maturità. Auguri.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni