Il 2022 deve rappresentare il definitivo trampolino di lancio di Nicolò Zaniolo. Roma, Nazionale, Mondiali e rinnovo: l’ordine lo deciderà il corso degli eventi. Quello che conta, però, è la trasformazione del talento in leader. Un po’ quello che è accaduto a Pellegrini con l’arrivo di Mourinho.
Finalmente Zaniolo è riuscito a mettersi alle spalle l’inevitabile timore fisico e psicologico dovuto al doppio e tremendo infortunio che gli ha tolto un anno e mezzo di calcio giocato. La gara di Bergamo ne è l’emblema. Gol, assist, accelerazioni, calci presi e dati: l’eccezione che ora deve trasformarsi in regola.
E c’è il capitolo rinnovo: si era partiti con il piede giusto a metà ottobre, con un paio di incontri. Poi il clamoroso ko di Bodo ha cambiato tutto. Nicolò ne ha preso atto ma non è un mistero che sia rimasto sorpreso, anche perchè nel frattempo è arrivato il prolungamento per Pellegrini, Darboe, Zalewski e Bove ed anche i rinnovi di Mancini e Cristante sono ormai pronti e debbono soltanto essere annunciati. Zaniolo attualmente guadagna 2,3 milioni.
Nei primi incontri la richiesta era stata quella di salire a 3,5 milioni più bonus ma con un contratto triennale e non quinquennale come vorrebbe invece il club. Normali divergenze in una trattativa economica ancora agli albori che toccherà alle parti risolvere in privato. Si punta a risolvere per fine gennaio, quando Pinto dovrebbe aver già risolto le pratiche più importanti relative al mercato in entrata e in uscita.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina