Un pareggio sarebbe la soluzione peggiore perché affosserebbe sia Mourinho che Allegri. Sul piano tecnico-tattico Roma e Juve condividono un percorso sbagliato. Allineano giocatori senza la connessione del gioco, non c’è un’identità forte che le renda riconoscibili. Tra le parate di Rui Patricio e i gol di Abraham, si notano chiazze desertiche. A Mourinho non riescono neppure più i “mind games”, i giochini psicologici che lo Special utilizza per destabilizzare gli avversari. Le sue lamentele sugli arbitraggi sono diventate un rumore di fondo che nessuno ascolta con attenzione.
Nemmeno Allegri compensa i limiti della squadra. La partenza di Ronaldo è stata pagata oltremisura, mancano i gol e di conseguenza i punti. Nessuno ha surrogato CR7, la necessità di un centravanti è in realtà un’urgenza. Non sappiamo neppure se Roma-Juve sia una partita determinante per la qualificazione alla Champions League. La Juve oggi è quinta, fuori dall’Europa che conta. La Roma è sesta assieme a Fiorentina e Lazio, ma i viola devono recuperare una partita. Se stasera all’Olimpico uscisse un pareggio, Roma-Juve si declasserebbe ancora di più, lascerebbe le squadre in un limbo di indeterminatezza e incertezza.
FONTE: La Gazzetta dello Sport