Nelle vite parallele di Nicolò Zaniolo ci sono evidentemente due percorsi distinti: il boom della freccia giallorossa prima degli infortuni e le cautele che caratterizzano la sua vita calcistica successiva. Tanto per intendersi quando Zaniolo, all’alba del 2020, era un protagonista anche in azzurro le grandi facevano a gara per assicurarselo: con il Bayern Monaco, si sussurra a Trigoria, pronto ad investire addirittura 80 milioni di euro. Purtroppo i seguenti mesi di inattività hanno fatalmente minimizzato queste voci. Ora più realisticamente tra gli addetti ai lavori si parla di una quotazione tra i 40 e i 50 milioni. Una cifra ancora alta se si considerano gli effetti della crisi a causa del Covid. Tra gli acquirenti è ricorrente una considerazione: il prezzo del cartellino può essere stimato con esattezza solo se Nicolò riesce a trovare continuità. E ciò spiega anche l’atteggiamento attendista dell’entourage del giocatore.
Da un lato c’è la voglia di risalire posizioni nella virtuale classifica degli stipendi in casa giallorossa. Ora quel contratto in scadenza nel 2024 pesa per circa 2,6 milioni di euro netti, mentre in cima alla graduatoria sono saliti sia il capitano Pellegrini che Abraham: entrambi sono ben oltre quota 4 milioni. E certe differenze, si sa, inducono a fare dei paragoni che possono anche rallentare la trattativa appena avviata. Lo stesso Zaniolo, infatti, può essere interessato a prendere tempo, puntando su una ripresa agonistica costante. E per i suoi consiglieri non ci sono solo gli appuntamenti con la squadra di Mourinho a far alzare l’asticella delle ambizioni. Guardando alla Nazionale, una qualificazione al Mondiale di fine anno gli permetterebbe di puntare ad una vetrina unica per importanza.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Laudisa