Nicolò Zaniolo prepara lo sprint. Per la Roma, per la Nazionale, per sé. Il 2022, che doveva e dev’essere l’anno della definitiva maturazione, è cominciato a fasi alterne, non solo per colpe specifiche. Pensate alla caducità del gol contro il Genoa: fosse stato convalidato, non sarebbe stata vissuta la vita parallela con espulsione e polemiche. Si sarebbe celebrata la giocata da campione che aveva regalato a José Mourinho la vittoria dell’ultimo tiro.
La storia del calcio d’altra parte è spesso sconvolta dalle sfumature: centimetri, spizzate, deviazioni. Ma non c’è tempo per rimuginare. La Roma non ne ha, a causa di una classifica deficitaria e di un potenziale sorpasso della Fiorentina che la escluderebbe addirittura dall’Europa.
Già contro il Verona dei tre insospettabili tenori – il tridente Simeone-Caprari-Barak ha già prodotto 30 gol complessivi – Mourinho dovrà cercare il sistema per sbloccare muscoli e menti dei giocatori. Lo farà utilizzando il massimo della qualità di cui dispone: Zaniolo in aggiunta a Pellegrini, Mkhitaryan e Abraham. Soltanto con i piedi buoni e con i nervi saldi la Roma può ripartire.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida