La piccola frattura al setto nasale non fermerà Nicolò Zaniolo che domani pomeriggio vuole essere a tutti i costi in campo per aiutare la Roma a trovare la vittoria contro l’Atalanta. L’infortunio non ha frenato il talento giallorosso che in questi giorni ha continuato ad allenarsi con i compagni di squadra, tuttavia per la gara contro i bergamaschi l’attaccante molto probabilmente scenderà in campo con una mascherina protettiva per non correre rischi e sentirsi più tranquillo.
La Roma da ormai due anni si affida al dottor Daniele De Maldè, tecnico ortopedico della ITOP S.p.A, per la realizzazione di maschere protettive. Lo specialista si era occupato della creazione della maschera protettiva di Edin Dzeko nel 2019 per la doppia frattura allo zigomo, poi di quella per Pellegrini nell’agosto del 2020 per la frattura del setto nasale. Il dottor De Maldè ha raccontato al corrieredellosport.it come è stata realizzata la mascherina.
Da dove si comincia per creare una mascherina in carbonio? “Prima di tutto dall’incontro col giocatore per studiare il volto. Abbiamo a disposizione un dispositivo di scansione che si collega direttamente a un tablet e con il quale viene ricostruita la morfologia in 3d di qualsiasi distretto anatomico corporeo, in questo caso il volto di Zaniolo. Da quello, poi portiamo avanti un’elaborazione attraverso un sistema di modellazione che ci consente attraverso l’utilizzo di un robot antropomorfo a sette assi di realizzare quello che sarà lo stampo fisico creato in gesso. Poi su quello passiamo alla lavorazione della mascherina”.
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