Bastano venti passaggi di fila per schiudere la porta dei sogni e, nello stesso tempo, far crescere l’ansia. Sugli scudi la Roma che accarezza (un po’) anche l’idea della zona Champions, mentre la Samp non riesce ancora ad allontanare gli spettri della retrocessione. Logico che nel giorno in cui i giallorossi arrivano alla 10a partita di campionato consecutiva senza sconfitte e al diciottesimo match stagionale senza reti al passivo, José Mourinho ci tenga a celebrare la vittoria evidenziando l’azione che ha deciso la partita. “Se un gol come quello fosse stato fatto da una squadra con un altro allenatore, tutti parlerebbero di calcio fantastico – dice sarcastico – ma siccome ci sono io, purtroppo è difficile da dire”.
Il graffio non nasconde l’analisi. “È stata una gara difficile, anche perché a Roma c’è la cultura che, se si vince il derby è paradiso, altrimenti disastro totale“. Invece nessun disastro, ma apoteosi, anche se il portoghese parla solo di quinto posto. Il finale è tutto per lo “sposalizio” per Cristante e Mkhitarian. “Bryan è quello che la stampa di Roma dice che voglio vendere. Il rinnovo di Micki? Io lo voglio qui, la società e Pinto vogliono farlo restare, lui vuole restare e Raiola lo farà rimanere“.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini / F. Grimaldi
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