Tre gol dei sette segnati oltre il 90esimo portano la sua firma e non solo. El Shaarawy, con le sue sette reti, ha segnato come Shomurodov e Perez messi insieme. Quando serve il Faraone c’è. Frenato da qualche problema fisico, la sua stagione non è stata indimenticabile: in campionato non gioca dal primo minuto da dicembre. Ora si è messo a posto fisicamente, ha lavorato sempre e quando serviva anche con un preparatore personale. Contro Sassuolo, Milan e Napoli i suoi gol hanno portato 3 punti. Lunedì è entrato in campo con la giusta determinazione, le giuste forze e ha provato ad incidere immediatamente sul risultato.
Anche la condizione mentale è buona per quanto El Shaarawy vorrebbe giocare di più. A 30 anni è un uomo spogliatoio, sa quando essere incudine e quando essere martello. La sua priorità ora è dare il suo contributo anche con pochi minuti a disposizione. I calciatori si sentono rassicurati dalla bontà del lavoro fatto dalla società e dell’allenatore sui campi e su tutto il reparto medico: ogni giocatore viene seguito con un dettagliato lavoro specifico.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli
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