C’è stato un tempo in cui le parole famiglia, empatia, unione sono state propedeutiche al raggiungimento di un risultato. Il primo, il piazzamento europeo, non è così banale: la Roma ha già migliorato il piazzamento dello scorso anno, ha accorciato in termini di punti la distanza dalla Champions League, e si è garantita per il nono anno di fila gli introiti che arrivano dalla partecipazione a un torneo Uefa.
Ma adesso José Mourinho sa che l’ultimo passo sarà decisivo. Una finale vinta è per la storia, una finale persa è per i rimpianti. La storia parla a suo favore a tre giorni dall’evento di Tirana. “Ho vinto quattro finali su quattro – racconta al sito dell’Uefa – perché sono stato fortunato. Quando arrivi in fondo a una competizione, tocca ai giocatori fare la differenza più che agli allenatori. Ho avuto sempre gente che nel momento della verità si è fatta trovare pronta“.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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