La straordinaria festa giallorossa per la vittoria in Conference League è passata rapidamente dal bus scoperto, transitato per le vie del centro di Roma, al tavolo della Procura federale, il tutto in meno di 24 ore. Incredibile ma vero, il pomeriggio di euforia colletiva romanista ha compiuto lo stesso identico iter di quello del Milan, sceso in strada per i festeggiamenti per lo Scudetto da poco conquistato. Un momento di gioia e di viscerale condivisione con la propria tifoseria, che è finito nel mirino del procuratore Chinè. Se nel caso dei rossoneri la pietra dello scandalo è lo striscione che sminuiva la vittoria della Coppa Italia dell’Inter, al centro delle valutazioni sulla festa giallorossa sono finito diversi giocatori, in primis Nicolò Zaniolo, vero e proprio mattatore nel pomeriggio di festa.
I suoi cori nei confronti della Lazio, immortalati da diversi video, divenuti virali sui social in poco tempo, hanno portato all’apertura di un’indagine che lo condurrrà al deferimento per la violazione dell’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva. Si fa riferimento alla violazione del principo di lealtà, correttezza e probità. Il passo successivo sarà analizzare in maniera dettagliata le immagini del pomeriggio capitolino, individuando i presunti colpevoli. Il deferimetno riguarderà i calciatori che verranno individuati ma, di riflesso, colpirà anche la Roma come società ritenuta responsabile. Cosa rischia? Non più di una multa: la squalifica da codice non è esclusa ma è una prospettiva al limite.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo
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