Lorenzo Pellegrini secondo Peppe Giannini. In comune: la Roma, la Nazionale, la fascia e quella “10”…
Un po’ le somiglia? “Calci diversi. Io giocavo trent’anni fa”.
Sì ok, ma un po’ Lorenzo la ricorda… “Sì, qualcosa alla fine c’è”.
Ha visto? “Lui però ha fatto le ossa nel Sassuolo, io sono cresciuto e mi sono affermato nella Roma. Però entrambi romani, capitani della Roma, poi in Nazionale. La “10”? Io con l’Italia l’ho indossata poche volte, i numeri venivano dati con altri criteri. Anche Baggio giocava con un altro numero”.
Lollo è un altro romanista e capitano in Nazionale, dopo di lei, Totti e De Rossi… “Questo non può che farmi piacere. Un po’ come me, Lorenzo sa fare gol partendo da una posizione arretrata”.
È la sua miglior qualità? “Anche. Ma mi piace come tocca il pallone, la visione di gioco che ha. Gli arriva una palla sporca e lui la pulisce. Tira le punizioni e tutti i calci da fermo. È un calciatore completo, anche forte fisicamente. Forse gli manca un po’ il colpo di testa. Ma se tanto tira angoli, punizioni etc, a colpire ci vanno gli altri, no?”.
Da questo inverno ha fatto un grande salto in avanti. È più maturo? “Di Mou, della città. Ha carisma. Ormai è un leader della Roma”.
E della Nazionale? “Lo diventerà”.
Certo, se avesse giocato anche contro la Macedonia… “Dirlo dopo è facile”.
Lei sta con Mancini… “Sempre. È un allenatore vincente, ovunque sia andato”.
Non ha rimpianti per il mondiale mancato? “Certo, mi dispiace. Ma inutile dire doveva giocare questo o quello. Col senno di poi so’ boni tutti”.
Pellegrini ha vinto una coppa europea con la Roma, una gioia che lei non ha vissuto… “Ne ho vissute altre e sono felice così. Lorenzo è stato fortunato e bravo, sta facendo parte di una Roma bella e si merita ogni successo, senza alcuna forma di invidia da parte mia, anzi. L’ha vinta da protagonista, solo meriti”.
In che ruolo rende al meglio, secondo lei? “A me piace come mezz’ala, perché può sfruttare la sua agilità nella corsa. Ha tempi di inserimento. Anche il ruolo che ha nella Roma, da trequartista, mi piace. Secondo me da esterno d’attacco viene un po’ limitato, ha meno campo per agire e diventa più prevedibile. Però, sono scelte: Lorenzo sa fare un po’ tutto”.
La Nazionale oggi si affida molto ai romanisti… “Con la stagione che ha fatto la Roma, mi sembra anche normale. La squadra di Mourinho è stato il fiore all’occhiello del nostro calcio. giusto che siano molti giallorossi in azzurro”.
Ne manca qualcuno? “Aspettando Zaniolo, che comunque è sempre tra i convocati, dico Bove. È un altro predestinato che presto farà parte del giro della Nazionale. Vediamo se la prossima stagione avrà qualche possibilità in più di mettersi in mostra, glielo auguro”.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni
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