Non era semplice. No, non lo era affatto. Perché nel giorno della prima di Dybala e Wijnaldum all’Olimpico, rubare la scena a questi due campioni affermati Eppure Zaniolo c’è riuscito. Non soltanto in campo. Zaniolo è stato infatti festeggiato dai tifosi sulle note di ‘Never Going Home’. Non una canzone a caso, bensì la colonna sonora del coro che ha celebrato la vittoria della Conference a Tirana: “La Roma sì e il Feye-no“.
Mai Zaniolo era partito così forte. Le voci di mercato si moltiplicano – a giugno il Milan, poi la Juventus, ora il Tottenham – ma Mourinho continua a fare muro. Il talento di Massa, aspettando Wijnaldum in condizione, fa parte insieme a Pellegrini, Abraham e Dybala dei “magnifici 4” che divertono e si divertono.
E proprio il Capitano in queste settimane ha avuto un ruolo importante. Il colloquio ad Albufeira, andato in scena dopo l’allenamento, è stato il primo passo per fargli riacquistare un minimo di serenità. Il nodo contratto rimane, ma più passa il tempo e più Nicolò è padrone del suo destino.
Poi ci ha pensato Mourinho, motivandolo, parlandoci, spiegandogli come le voci di mercato siano inevitabili per un calciatore del suo calibro, soprattutto a due anni dalla scadenza. E infine è stato il turno dell’ultimo arrivato. Sì, proprio Dybala che gli ha prefigurato come insieme potrebbero fare grandi cose.
Il Tottenham negli ultimi giorni ci sta provando. Prima inserendo il cartellino del difensore Tanganga oltre ad una base cash di 35 milioni. Al no di Pinto, il ds Paratici ha modificato l’offerta. Il paradosso è che arrivare alla soglia dei 50-55 milioni richiesti. Al momento però l’operazione si è arenata sulla formula. Perché la Roma accetterebbe un prestito oneroso (almeno 10 milioni, garanzia poi di conclusione dell’affare) con un obbligo di riscatto facile da raggiungere.
Il Tottenham lo vorrebbe invece condizionato al 50% delle presenze da titolare del ragazzo e alla prossima qualificazione in Champions (stagione 2023-24), garantendo tra l’altro inizialmente un prestito oneroso minimo (2). A queste condizioni l’operazione non è possibile.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina